L’assegno circolare è un titolo di credito che viene emesso direttamente dall’Istituto di credito, e, di conseguenza, dovrebbe essere sicuro al 100%, in quanto un assegno di questo tipo viene emesso dalla banca solo quando ha già verificato che esistano i fondi per coprirlo.
Ma come tutte le cose in questo mondo, il 100% non esiste. Come capire quindi se un assegno circolare è reale o fasullo. Al momento stesso dell’emissione, la banca verifica che sul conto in questione ci sia depositata la somma corrispondente all’importo scritto sul titolo, quindi un assegno circolare non dovrebbe mai essere falso o scoperto.
In ogni caso, l’unico modo per verificare la veridicità del titolo di credito, qualora per qualche motivo non ci fidassimo della persona che ce lo consegna, per capire che non si tratti di “carta da formaggio” è quello di richiedere la “bene emissione” dell’assegno.
Ma in cosa consiste nello specifico questa pratica. Innanzitutto distinguiamo tra benefondi e bene emissione.
Il benefondi verifica l’esistenza effettiva di fondi presenti sul conto per pagare l’assegno bancario non circolare. Laddove abbiamo in mano un assegno bancario di cui dubitiamo la provenienza e la copertura, possiamo telefonare alla nostra banca, che si metterà in contatto con la filiale da cui proviene il conto del mittente, e verificherà la copertura del titolo di credito.
Il benefondi chiaramente non si può utilizzare con gli assegni circolari, ma tramite il bene emissione, la banca chiede alla filiale che presumibilmente ha emesso l’assegno, se c’è stata una effettiva emissione. In sostanza si cerca di capire se questo assegno esiste e risulta alla banca oppure no.
Gli assegni circolari si utilizzano solitamente per i regolamenti a distanza oppure per la compravendita di immobili, e quindi un’azione efficace potrebbe essere quella di organizzare l’incontro in un orario nel quale la nostra banca è aperta e quindi ci può dare una risposta in tempo reale, sempre se la filiale di provenienza sia aperta.