Un assegno circolare dovrebbe essere di norma sempre coperto. Se emesso presso la banca, è l’istituto di credito stesso che si preoccupa di verificare che l’assegno sia coperto e che, contestualmente alla emissione del titolo di pagamento, preleva dal conto corrente cui è appoggiato il valore corrispondente, a tutela della copertura.
Il pagamento di una assegno circolare, infatti, viene effettuato direttamente allo sportello e non richiede passaggi ulteriori anche se, occorre ricordarlo, per la effettiva riscossione dell’assegno, se il valore supera una determinata cifra, molto spesso le banche richiedono che il prelievo del contante venga effettuato o tramite banca, versando quindi l’assegno su un proprio conto corrente, o prelevando direttamente allo sportello della agenzia che ha emesso l’assegno, ovvero la agenzia presso cui è aperto il conto corrente di riferimento.
Vediamo come fare per verificare che un assegno circolare sia valido, ovvero che non sia falso.
L’unico modo reale di verificare che un assegno circolare non sia falso, ricordiamo che emettere assegni scoperti è vietato dalla legge, è quello di richiedere alla banca il cosiddetto bene fondi, che garantisce che il contro corrente cui si riferisce l’assegno contenga il denaro sufficiente al pagamento dell’assegno circolare stesso.
Ma non basta la copertura, poniamo per esempio che un conto corrente contenga 1000 euro e che da questo conto vengano emessi tre assegni del valore di 500 euro, ovviamente il bene fondi, che si può richiedere per assegni non circolari, sarà sufficiente a coprire un singolo assegno da 500 euro, ma non a coprirli tutti e tre.
Per sapere invece se un assegno circolare è valido, occorre richiedere il cosiddetto bene emissione.
In pratica, la banca per rispondere a questa richiesta verifica presso la agenzia emittente che l’assegno esiste, che l’assegno è valido ovvero che si riferisce ad un conto corrente attivo e la numerazione dell’assegno è valida, verifica insomma che l’assegno circolare sia valido.