In questa guida parliamo della scadenza dell’assegno circolare. Dovete infatti sapere che anche gli assegni circolari hanno delle regole precise riguardo il loro incasso e la loro scadenza.
Iniziamo dicendo che esistono due tipi di assegni circolari, quelli trasferibili e quelli non trasferibili. Gli assegni circolari trasferibili devono avere un importo inferiore ai 5000 euro e pagano l’imposta di bollo di 1.50 come i normali assegni bancari, quelli non trasferibili invece non sono soggetti a bollo.
Nel caso si riceva un assegno circolare, sia esso trasferibile o meno, si deve porlo all’incasso entro otto giorni dalla data di emissione, qualora sia su piazza, ovvero si risieda nel medesimo comune dove è stato emesso l’assegno circolare oppure entro quindici giorni qualora fuori piazza, ovvero in un comune diverso. Tuttavia se non si rispettano questi termini l’assegno circolare non perde di validità ma cambiano alcune sue caratteristiche.
Per esempio, qualora si ponga all’incasso l’assegno circolare oltre i trenta giorni dall’emissione, l’assegno rimane ancora valido ma si perde il diritto all’azione di regresso verso i precedenti giratari, nel caso fosse un assegno trasferibile. Questo significa che, per esempio, se la banca oppone il pagamento, ipotizziamo il caso di un assegno circolare denunciato smarrito o rubato, non si potrà richiedere il pagamento dello stesso alle persone dalle quali abbiamo ricevuto l’assegno o che lo hanno girato prima di queste.
Trascorsi tre anni dall’emissione di un assegno circolare, invece, si decade dall’azione di regresso verso l’emittente, ovvero verso la banca che lo ha emesso. Questo significa che la banca non è più obbligata a pagare a vista l’assegno e questo si trasforma dunque in un normale assegno bancario, anche se a emetterlo rimane sempre una banca, che verrà quindi posto all’incasso come un normale titolo bancario, ovvero con il dopo incasso.
Trascorsi infine dieci anni dall’emissione dell’assegno circolare, si prescrive qualsiasi tipo di azione e l’assegno circolare perde di validità.
Riassumendo dunque il funzionamento della scadenza dell’assegno circolare possiamo dire che vi sono quattro possibili scenari relativi all’incasso
-Scadenza per l’incasso trascorsi otto giorni dall’emissione se su piazza o quindici giorni dall’emissione se fuori piazza.
-Scadenza relativamente all’azione di regresso contro i giratari cambiari trascorsi 30 giorni dall’emissione.
-Scadenza relativamente all’azione di regresso contro l’emittente trascorsi 3 anni dall’emissione.
-Prescrizione trascorsi 10 anni dall’emissione.
Sappiamo però che la banca all’emissione dell’assegno circolare richiede il deposito dell’importo. Trascorsi dieci anni dunque la banca sarebbe autorizzata a incamerare le relative somme non riscosse, anche se generalmente si attiverà per restituire al cliente il denaro.