In questo articolo forniamo alcune informazioni utili relativi alla rivalutazione terreni 2013.
La legge 228/12, inserita nel decreto di Stabilità del Governo Monti, ha riaperto i termini per ricalcolare il valore dei terreni edificabili e di quelli che hanno destinazione agricola.
L’operazione non è esente da tasse, in questo caso, gli italiani dovranno pagare un’imposta sostitutiva pari al 4% del nuovo valore del terreno.
Tra i requisiti per richiedere la rivalutazione dei terreni per quest’anno, è necessario che il proprietario abbia registrato la proprietà entro il 1 Gennaio 2013. Avete tempo per fare rivalutare il vostro terreno fino al 30 Giugno 2013.
Dato che l’imposta sostitutiva risulta onerosa per la maggiore parte dei contribuenti, si può scegliere di rateizzarla in tre parti. Nella prima pagheremo un terzo del dovuto senza interessi, nelle due successive dovremo invece applicare un tasso di interesse del 3% sull’importo per essere in regola.
La rivalutazione dei terreni per il 2013 è in realtà una proroga della legge 70/11. Chi avesse già usufruito di questa legge, può scegliere se
-Detrarre dall’imposta sostitutiva le tasse già pagate per la precedente rivalutazione sullo stesso terreno.
-Richiedere il rimborso per le tasse già pagate e pagare la nuova imposta sostitutiva per intero.
Vediamo quali sono i motivi per cui in tanti scelgono di far rivalutare il proprio terreno e quale è la procedura da seguire? Per richiedere la rivalutazione dei terreni, basta rivolgersi a un ingegnere o a un perito esperto del settore che sappia valutare il valore del terreno.
La rivalutazione dei terreni è utile nel caso si decida di venderlo.
Questa soluzione permette infatti di pagare un’imposta sostitutiva calcolata in base alla media delle aliquote degli ultimi due anni. Il nuovo valore viene poi riconosciuto ai fini fiscali e diventa la base per la determinazione delle plusvalenze in caso di cessione.
Tramite la rivalutazione è quindi possibile aggiornare il valore iniziale del terreno.
La tassazione ordinaria colpisce la plusvalenza rispetto al valore fiscalmente riconosciuto.
Se non si effettua la rivalutazione, bisognerà quindi pagare le tasse sulla differentra tra il prezzo di acquisto e di vendita del terreno.
La convenienza della rivalutazione dei terreni dipende dalla differenza tra il valore di acquisto e quello di vendita.
Più questo è altro, più l’operazione diventa conveniente da fare.