Investire in terreni agricoli si è rilevata un’ottima tipologia di investimento. Soluzione molto tradizionale, lontana dalle borse valori, l’investimento in terreni agricoli ha lasciato stupiti anche i migliori analisti finanziari che difficilmente ammettono che un investimento alternativo alle borse possa essere tanto interessante.
Risulta essere vero che l’investimento in terreni agricoli nel breve periodo non è tanto redditizio, salvo casi di cambio repentino della destinazione d’uso del fondo, ma se osserviamo il lungo periodo scopriamo che negli ultimi venti anni la proprietà si è rivalutata mediamente del 60 per cento.
Si tratta certo di un modesto 3 per cento all’anno ma costante e che si caratterizza per avere una correlazione anticiclica rispetto altri tipi di investimenti su altri settori economici. Investire in terreni agricoli corrisponde dunque al puntare su un bene rifugio in grado di proteggere il capitale nei periodi di burrasca finanziaria e di rivalutarsi in modo costante.
Una conferma di questo la troviamo anche osservando i dati Coldiretti che evidenziano come i terreni agricoli negli anni 2010 e 2011 si siano rivaltati rispettivamente dello 0.8 per cento e dello 0.5 per cento. Percentuali queste che appaiono certo modestissime ma se paragonate con la perdita del 36 per cento del FTSE MIB nel medesimo periodo fanno comprendere come l’investitore in terreni agricoli si sia trovato a salvaguardare il proprio capitale, realizzando anche un piccolo beneficio mentre l’investitore in prodotti finanziari abbia ridotto di oltre un terzo il proprio capitale.
Ovviamente dipende dove si comprano i terreni agricoli, sempre negli ultimi 20 anni i terreni del nord est hanno subito una rivalutazione di oltre il 100 per cento mentre quelli del sud italia si sono rivalutati mediamente del 60 per cento. Considerata una inflazione nell’ultimo ventennio del 58 per cento, significa che un investitore in terrei agricoli del nord est ha guadagnato oltre il 40 per cento del capitale investito mentre quello del sud italia ha mantenuto il capitale iniziale.
Dunque nell’atto di investire in terreni agricoli va valutato bene il fondo che si acquista, la sua ubicazione e la sua tipologia, senza considerare che un eventuale cambio d’uso a edificabile comporta un’ulteriore plusvalenza.
Ma vanno considerate anche le tasse che colpiscono la proprietà agricola oltre al fatto che bisogna disporre di una certa quantità di denaro, infatti per acquistare un ettaro di terreno agricolo al nord servono almeno 40000 euro, mentre al sud italia il valore per ettaro è di soli 10000 euro contro una media nazionale di circa 19000 euro per ettaro.