Investire 10000 euro nel 2014 può essere meno complesso di quanto pensiamo anche se tutto dipende da quelle che sono le nostre esigenze, la nostra propensione al rischio, l’orizzonte temporale, e molti altri fattori che ora vedremo.
La prima cosa che dobbiamo valutare è se questo denaro è tutto quanto possediamo oppure una parte della nostra liquidità complessiva. Nel secondo caso, le scelte che andremo a operare non potranno non tenere in considerazione di quanto deciso per i nostri rimanenti soldi visto che dovremo sempre adottare strategie complete, che tengano conto di tutto il nostro patrimonio.
Ammettendo invece si tratti di tutti i nostri risparmi, l’obiettivo primario sarà quello di non metterli a rischio, scegliamo dunque solo investimenti sicuri, con rendimenti se vogliamo contenuti, ma che non ci facciano rimpiangere la perdita di tutti i nostri soldi.
I titoli di stato, per esempio, come i Btp o i Bot potrebbero essere una buona soluzione ma vanno valutati attentamente i costi. Infatti le banche richiedono delle commissioni per acquisto e vendita di questi strumenti finanziari e per la loro tenuta, sotto forma di spese di tenuta del portafoglio titoli. Dovremo dunque fare due calcoli e capire se investire 10000 euro in Bot e Btp vale la pena, considerando l’interesse che percepiremo meno le spese di acquisto e di vendita della posizione e quelle per mantenere in essere la posizione stessa. Da tener conto inoltre della tassazione, al momento fissata nel 12.5%. L’orizzonte temporale, poi, sarà importante, bisogna considerare entro quanto avremo bisogno di questi soldi. I Bot, infatti, hanno scadenza annuale mentre i Btp durano 10 anni: bloccare dei soldi per un anno o per 10 anni genera interessi differenti, ma al contempo comporta impegni completamente differenti.
Una valida alternativa per investire 10.000 euro nel 2014 continuano a essere i conti deposito, si tratta di conti di risparmio che le banche propongono a interessi convenienti per il risparmiatore. Essi prevedono che i soldi che vengono depositati in questi conti siano vincolati per periodi di 3, 6, 9, 12, 15, 24 mesi fino a un massimo di tre anni. Generalmente non hanno alcuna spesa e, il più delle volte, le banche si fanno carico direttamente dell’imposta di bollo, pari al momento al 20%, liberando quindi il risparmiatore anche dal peso economico di questa tassa.
I conti deposito proposti dalle varie banche sono differenti per caratteristiche, costi e rendimenti: dovremo dunque fare alcune considerazioni al fine di capire quale sia l’investimento ottimale secondo il nostro profilo di rischio. La prima cosa sarà determinare l’arco temporale nel quale vorremo bloccare questo denaro. Quindi stabilito un termine, pensiamo ad esempio 12 mesi, andremo a controllare le offerte di tutte le banche che propongono conti deposito per quella scadenza e, con l’aiuto di una piccola tabella, elencheremo tutto: spese, bolli, interessi, commissioni, e via dicendo. Insomma, tutto quanto possa incidere sul conto deposito sia in positivo che in negativo. Quindi osserveremo quali sono le sanzioni nel caso decidessimo di svincolare anticipatamente i soldi, ammesso questo sia possibile, e per ultimo la serietà della banca alla quale andremo ad affidare i nostri soldi. È infatti vero che i conti deposito sono strumenti coperti dal fondo di garanzia dei depositanti e dunque in caso di fallimento della banca il fondo si farà carico di restituire i soldi depositati, ma è anche vero che i tempi di intervento del fondo sono lunghi e affidare i propri soldi a una banca conosciuta è sempre un plus da soppesare adeguatamente.