In questa guida spieghiamo in cosa consiste il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e vediamo a cosa serve.
Spesso e volentieri, quando si parla di un conto deposito, si parla anche del Fondo Tutela Depositi Bancari. Si tratta di un’istituzione nata nel 1987 e che è riconosciuta dalla Banca d’Italia.
Questo Fondo è stato creato tramite l’unione dei vari gruppi Bancari, in caso di difficoltà di un istituto di credito, vengono messi a disposizione risorse per tutelare i clienti.
Al momento, aderiscono al Fondo Interbancario per la tutela dei depositi circa trecento gruppi finanziari, ma non aderiscono le banche di credito cooperativo. Queste hanno un fondo simile per tutelare i propri correntisti, il Fondo di Garanzia Credito Cooperativo.
Il funzionamento è lo stesso, se la banca va in fallimento, il correntista viene tutelato perché quanto investito nella banca è disponibile attraverso il fondo.
Il Fondo ha dei riferimenti normativi ben precisi a livello comunitario. Infatti, la direttiva europea 94/19 rende obbligatoria una garanzia di 20000 euro sul capitale investito con la formula del conto deposito. Questa direttiva è stata recepita con il decreto legge 659/96, anche se non completamente. Nel nostro Paese, non sarà possibile restituire più di 103.291,38 euro a correntista, anche se questi ha più conti deposito.
Il Fondo Interbancario non è solo una garanzia di sicurezza bancaria per i conti deposito, annualmente, l’istituto pubblica ricerche e opuscoli informativi che riguardano l’andamento del mercato bancario. Il Fondo Interbancario per la Tutela dei depositi gestisce le riunioni del Consiglio di Amministrazione.