In questa guida vediamo cosa sono le dimissioni senza preavviso e come funzionano.
Tutti i contratti lavorativi comprendo fra le varie clausole la possibilità da parte del lavoratore di rassegnare le proprie dimissioni, previa presentazione di una lettera di dimissioni che dovrà essere consegnata al datore di lavoro e che comprende, a seconda del tipo di rapporto lavorativo, da pochi giorni a diversi mesi di preavviso.
Dopo la presentazione della lettera di dimissioni, il lavoratore deve quindi continuare a svolgere la propria attività lavorativa per tutta la durata del preavviso previsto dal contratto e, in tale durata, non sono compresi i giorni di ferie eventualmente non godute che al lavoratore ancora spettano.
Un modello di lettera di dimissioni può essere trovato sul sito Modelliefacsimile.com e modificato in base alle proprie esigenze.
Ovviamente nel conteggio dei giorni di preavviso, non rientrano nemmeno giorni di permesso, di malattia o di maternità, visto che i giorni di preavviso dovuti devono essere giorni in cui si è effettivamente svolta la attività lavorativa.
In particolari casi, però, il lavoratore può non dare il preavviso, è il caso in cui tra lavoratore e datore di lavoro si concordi che le dimissioni vengono rassegnate per giusta causa, ovvero al momento della insorgenza di specifiche condizioni che rendano il lavoratore impossibilitato, per cause di forza maggiore, a proseguire la propria attività lavorativa.
In caso non si configuri la presenza di una giusta causa, il lavoratore perderà il diritto a un numero di giorni o mensilità lavorative, equivalenti al periodo di mancato preavviso, che verranno trattenute al momento della chiusura del rapporto dall’ importo del TFR, ovvero del Trattamento di Fine Rapporto.
Risulta quindi importante capire quali sono le conseguenze delle dimissioni senza preavviso prima di farre questa scelta.