Il contratto di lavoro a tempo indeterminato prevede che il lavoratore possa porre termine unilateralmente al rapporto di lavoro stesso. In tal caso, però, è tenuto a dare il preavviso, ovvero a comunicare per tempo al datore di lavoro la conclusione del rapporto di lavoro.
Questo è analogo a quanto accade quando è il datore di lavoro a concludere unilateralmente il contratto di lavoro, dando il licenziamento con preavviso. La durata del preavviso non è standard per tutti i lavoratori ma è un periodo di tempo che varia in base all’anzianità di servizio nell’azienda e in base alla tipologia di contratto di lavoro che si possiede.
Durante il preavviso, dunque, il lavoratore continuerà a lavorare regolarmente e a percepire le proprie spettanze mentre spetterà al datore di lavoro trovare un sostituto per il lavoratore e del caso affiancarlo a questo in modo che possa ottenere la necessaria formazione per non avere ripercussioni per effetto della conclusione del contratto di lavoro.
Ovviamente non è possibile obbligare un lavoratore a presentarsi sul posto di lavoro qualora lo stesso non lo desideri: per questo è possibile licenziarsi senza preavviso. In questo caso il lavoratore semplicemente comunicherà che ritiene terminato il contratto di lavoro e non si presenterà più a lavoro ma otterrà una penalizzazione. Infatti tale condotta viene sanzionata economicamente, per legge, sottraendo alle spettanze del lavoratore un importo pari a quello che avrebbe dovuto percepire se avesse lavorato nel periodo di preavviso. Allo stesso modo, del resto, ci si comporta quando a licenziare senza preavviso è il datore di lavoro, che deve pagare oltre le naturali spettanze del dipendente anche quelle che avrebbe guadagnato durante il periodo di preavviso.
Questa sanzione, dal punto di vista giuridico, si chiama indennità di mancato preavviso ed è disciplinata dal comma secondo dell’articolo 2118 del Codice Civile quando applicata al lavoratore e dal comma terzo dell’articolo 2118 del Codice Civile quando invece applicata al datore di lavoro.
Esistono tre casi, infine, nei quali il lavoratore può licenziarsi senza preavviso, senza subire penalizzazioni: se il lavoratore è in prova non ha bisogno di preavviso per licenziarsi; se datore di lavoro e lavoratore si accordano per non applicare il periodo di preavviso, ovviamente, non ci saranno penalizzazioni; infine nel caso sussistano una delle giuste cause per licenziarsi, ovvero delle valide e precise motivazioni che non consentano in assoluto la prosecuzione neppure temporanea del rapporto di lavoro, come previste dalle leggi e dal CCLN di categoria.