Le informazioni precise su come pagare la cedolare secca, anche se reperibili online, conviene però farle verificare dal proprio commercialista.
Non perché le risposte che si trovano online siano sbagliate, a conti fatti, esiste il sito del Ministero delle Entrate, ma perché un commercialista è quello in grado di dirvi, a conti fatti sul vostro personale reddito, se la cedolare secca sarò per voi conveniente o meno.
Detto questo, la cedolare va pagata con il modello F24, se si presenta la dichiarazione dei redditi con Modello UNICO, o con una trattenuta che sarà a cura del sostituto d’imposta, ovvero il datore di lavoro o l’ente di previdenza, se invece si presenta il Modello 730.
Da pagare, una aliquota che è del 21% per i contratti di affitto a canone libero e scende al 19% per i contratti di affitto a canone concordato.
Se si compila il modello F24, i codici da indicare come codici tributo nella sezione Erario sono:
-1840 per la prima rata di acconto
-1841 per la seconda od unica rata di acconto
-1842 per il saldo dell’anno precedente
Essendo il primo anno di applicazione il 2012, gli acconti andranno ovviamente versati nel 2013, con un acconto pari al 95% dell’importo d’imposta dovuto.
Essendo modificata la riduzione forfettaria per i redditi derivanti da canoni di locazione, che passa dal 15% al solo 5% di abbuono, anche per chi non ha mai scelto l’opzione della cedolare secca questa potrebbe diventare invece meno dispendiosa.
Il consiglio è quindi quello di far fare i conti al proprio commercialista per scegliere la modalità più conveniente.