La compravendita immobiliare che viene stipulata davanti a un notaio può essere fatta come scrittura privata autenticata o atto pubblico, in questa guida cerchiamo di spiegare quali sono le differenze.
La scrittura privata viene spesso scelta perchè risulta essere meno costosa.
Il notaio qunado viene scelta la scrittura privata autenticata esegue solo un’attività burocratica.
Dopo la visura catastale e la verifica della presenza del certificato energetico, annota sull’atto la licenza edilizia e certifica che le firme presenti sul documento sono autentiche.
Il compito di verificare la validità degli atti è quindi del venditore.
Risulta essere importante notare che abbiamo parlato di scrittura privata autenticata, che è quella in cui il notaio verifica le parti che concludono l’accordo.
Esiste infatti anche la scrittura privata non autenticata, il cui valore è minore.
Relativamente a questo argomento consigliamo di leggere questo articolo sul disconoscimento della scrittura privata pubblicato su Scritturaprivata.net.
L’atto pubblico garantisce in modo maggiore l’acquirente visto che il notaio ha maggiori responsabilità.
Quando si sceglie l’atto pubblico, il notaio deve infatti verificare anche licenze, autorizzazioni e concessioni.
Il notaio non pu quindi limitarsi a registrare sull’atto quelli che sono i documenti presentati dal venditore ma deve fare tutti gli accertamenti necessari.
Risulta essere evidente che l’atto pubblico comporta maggiore lavoro e quindi ha un costo superiore.
Gli atti notarili dovrebbero essere quindi stipulati nella forma dell’atto pubblico, che è quella che maggiormente garantisce le parti e offre la massima efficacia possibile alle dichiarazioni rese dalle stesse sotto il profilo probatorio.
L’atto notarile attribuisce infatti efficacia di titolo esecutivo, oltre che per le obbligazioni di somme di denaro, anche per le obbligazioni di consegna e rilascio contenute nell’atto che viene presentato.