Oggi spieghiamo come calcolare l’aggiornamento Istat sugli affitti.
A ogni scadenza di contratto d’affitto, il conduttore può avvalersi della richiesta di un aumento nei confronti degli affittuari.
Tale aumento è però regolato per legge, onde evitare richieste eccessive e poco consone.
Il rialzo del prezzo va quindi calcolato con l’utilizzo del tasso di inflazione emanato ogni due mesi dall’Istat.
Risulta essere un meccanismo di rivalutazione del costo della vita. Si basa sulle modifiche dei prezzi dei beni di consumo che dipendono da numerosi fattori, quale ad esempio la disponibilità delle materie prime, tasse doganali, cambiamenti geopolitici e molto altro.
In Italia, il compito di calcolare l’andamento del costo della vita è affidato ad un ente. l’Istituto Nazionale di Statistica che archivia numerosi dati a disposizione delle ricerche, dei censimenti e dei governi che li utilizzano per vari calcoli.
Risulta essere un calcolo importante perchè va a incidere su alcune nostre spese. L’affitto è proprio una di queste.
Il tasso effettivo da prendere in considerazione è l’ultimo disponibile prima della scadenza del contratto stesso.
L’aumento previsto per legge va chiaramente comunicato all’inquilino con raccomandata, altrimenti non sarà ritenuto valido ed il locatario potrà rifiutarsi di pagare.
Vediamo ora come si esegue il calcolo per l’adeguamento Istat.
Quando siamo in presenza di un contratto di affitto residenziale 4+4, il più comune ed utilizzato, l’aumento non può superare il 100%.
Anche nei contratti di locazione commerciale 6+6 si potrebbe applicare il 100% ma in genere si rimane intorno al 75%. Sui contratti 3+2 invece è obbligatorio non eccedere il 75%.
Rimaniamo intesi che l’aumento non è obbligatorio, è facoltà del proprietario dell’immobile decidere se applicarlo o meno, fermo restando la necessità di comunicarlo per tempo all’affittuario.
Gli indici di rivalutazione elaborati dall’Istat si trovano al link http://www.Istat.It/it/archivio/30440
Da questa pagina si va ad esaminare la parte Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Per fare un esempio concreto di calcolo prendiamo in considerazione un contratto 4+4 dove possiamo applicare fino al 100% dell’aumento.
Ipotizziamo un affitto di 500€ mensili eun tasso di inflazione del 2%
Se volessimo applicare tutto il 100% dovremmo così procedere:
500×2/100=10€
il nuovo canone rivalutato sarà di 510€
Il calcolo è quindi semplice.