Il trading, in borsa, ha una connotazione negativa. Richiama alla mente le persone che movimentano grossi capitali, magari senza nemmeno averli, utilizzando la “leva”. Ma tutti coloro i quali acquistano o vendono strumenti finanziari fanno trading. Il termine, infatti, significa semplicemente “negoziazione”. Ma allora perché il trading può esserti nemico?
E’ umano cedere allo sconforto. Ed è umano anche voler correre ai ripari non appena subisci una perdita. La cosa magari ti è accaduta proprio in questi giorni, quando hai venduto i tuoi investimenti in borsa perché sono scattati gli stop loss. “Dove posso investire per recuperare?” , “Sono uscito dall’Europa, è corretto entrare negli Emergenti?”. Non hai idea di quante domande di questo tipo inondano la mia casella mail.
La radice emotiva di queste domande è la stessa: la difficoltà ad accettare una perdita. Ma se anche tu stai vivendo questa situazione non correre a fare trading nell’immediato. Il denaro non deve girare come acqua nei tubi. Lascialo fermo e prendi il tuo tempo per valutare cosa fare. Ecco due suggerimenti utili:
perché hai fatto trading? Se l’operazione deriva dall’applicazione di una metodologia efficace di investimento continua a seguirla. Attendi il prossimo segnale operativo per rifare trading sullo stesso mercato e rientrare laddove oggi sei uscito. Ovviamente questo comporterà un’attesa, durante la quale potrai lasciare i tuoi soldi fermi su un conto deposito. Fare trading in maniera intelligente, infatti, non signfica cliccare di continuo sui tasti compra e vendi del tuo internet banking…
se sei entrato in un mercato sull’onda dell’euforia, tieni presente che stare fermo ti permetterà di tranquillizzare il tuo animo. Così come hai fatto del ‘trading emotivo’ una volta, potresti ricaderci la seconda. Il risultato sarebbe che entreresti su un altro mercato ‘in voga’ per recuperare le perdite subite con la prima operazione. E magari il tuo trading riparatore ricondurrà nuovamente ad una disfatta.
Nel secondo caso utilizza il trading mal riuscito come maestro di vita. Domandati dove e perché hai commesso l’errore di cui ora ti penti. La risposta che darai a te stesso ti aiuterà a non rifare lo stesso errore in futuro. E magari giungerai alla conclusione che è indispensabile dotarsi di un metodo con il quale fare tranding 🙂
Fondi comuni: la trappola è pronta
I venditori super pompati dai relativi manager sanno bene che devono trasformare la crisi in un’opportunità. Per loro, ovviamente. Così i fondi comuni la cui inefficienza a livello aggregato è fuori discussione, rientrano dalla finestra come antidoto contro la crisi dell’Euro. Se saltasse l’Unione Europea (cosa che continuo a ritenere molto improbabile) i fondi comuni rappresenterebbero l’ancora di salvezza per i risparmiatori.
Questo è palesemente falso. Intanto perché i fondi comuni sono solo dei contenitori e la loro rischiosità dipende da cosa c’è dentro. Per cui assicurati che i fondi comuni proposti dalla tua banca non facciano trading proprio sugli stessi mercati da cui vuoi stare lontano/a. Non solo. Se temi che l’Euro vada per aria, invece di affidarti ai fondi comuni puoi percorrere due strade alternative ma meno costose:
compra un ETF diversificato che investa (all’inglese faccia trading) su strumenti finanziari fuori dall’Unione Europea. Ce ne sono parecchi che hanno come sottostante titoli di stato e obbligazioni extra euro e che possono essere una buona forma di diversificazione
compra tu stesso/a le medesime obbligazioni che compra il fondo. Basta dare un’occhiata al portafoglio dei fondi comuni per sapere in che cosa essi facciano trading. Il sito morningstar.it ti offre gratuitamente queste informazioni.
Trasformare la crisi in opportunità: trading furbo e niente fondi comuni
Per evitare che la crisi afferri con denti aguzzi e voracità insaziabile i tuoi investimenti è sufficiente tenere a freno le tue emozioni. Siamo umani, per cui è giusto provarle, ma diventarne dipendenti è molto costoso. Niente trading impulsivo. Limitati a seguire il tuo modello di investimento (e se non ne ahi uno ti invito a stilare il tuo trading system e a seguirlo fedelmente) e non farti condizionare troppo da quello che leggi sui giornali.
Puoi anche ridurre la frequenza con cui segui le quotazioni, perché il tuo trading deve essere dettato da regole razionali e precise stabilite prima e non dall’ultimo dato sull’economia Americana o sull’andamento dello spread. E se hai venduto per chiudere un’operazione di trading rivelatasi “sbagliata” rifletti prima di commettere un secondo errore per riparare il primo. Lascia ‘decantare’ i tuoi risparmi e agisci tra qualche settimana, a mente fredda e ad emozioni disattivate.
Fai anche attenzione ai fondi comuni, tornati alla ribalta come strumento anti crisi. Essi sono e restano costosi e inefficienti. Concentrati piuttosto sui titoli in cui gli stessi fondi comuni fanno trading. In questo modo otterrai comunque il beneficio della diversificazione e della protezione dei tuoi investimenti senza pagare inutili commissioni alla tua banca.