In questo articolo spieghiamo quale risulta essere la prescrizione per il bollo auto non pagato.
Il bollo auto va corrisposto come tributo sull’immatricolazione dei veicoli, sia auto che moto. L’importo varia da regione a regione e dipende dalla cilindrata, dalla classe di inquinamento, dall’anno di immatricolazione e altro ancora.
Il bollo va pagato alle Poste, all’ACI, dal tabaccaio e anche tramite il sito internet di alcune banche che lo prevedono.
In base all’art. 2934 del Codice Civile, la tassa non pagata entro i termini può essere richieste dalla Regione per un periodo massimo di tre anni, dopodiché cade nella cosiddetta prescrizione. In tal caso si avrà un’estinzione dei diritti del titolare nei confronti del cattivo pagatore.
Per l’esattezza, la scadenza ultima è fissata al termine del terzo anno successivo alla scadenza dei termini di pagamento.
Superato questo limite, l’Ente non potrà più richiedere il pagamento del bollo auto non pagato.
Nel caso sia ricevuta una cartella esattoriale riguardante questo tributo ma che supera il termine massimo per la richiesta, c’è la possibilità di contestarla, facendo così
Consegnando a mano o tramite raccomandata con ricevuta di ritorno la cartella esattoriale contestata
Si richiede istanza di annullamento totale o parziale della tassa rivolgendosi alla stessa amministrazione che ha emesso la cartella
Per fare un esempio di calcolo per definire in modo puntuale la data dalla quale il tributo cade in prescrizione, facciamo questo caso: abbiamo un bollo scaduto a giugno 2010, da pagare entro luglio 2010, il termine ultimo per richiederne il pagamento sarà dicembre 2013. Oltre questa data la cartella sarà impugnabile.
Dal 1993 la precedente tassa di circolazione è diventata tassa di possesso ed è stata delegata alle regioni a statuto ordinario, mentre per quelle a statuto speciale il bollo va direttamente all’erario.
Da quel momento, pur avendo fissato il termine di prescrizione, ci sono state varie sentenze che hanno annullato tale termine, per varie motivazioni. Le regioni non possono per nessun motivo modificare tale data, ma lo Stato ha optato in vari casi per alcune proroghe.
E’ consigliabile quindi verificare le norme del momento riguardanti la propria regione di appartenenza prima di decidere per il ricorso causato dalla scadenza dei termini.