Secondo le stime di Greentech Media Research, azienda di ricerca di Boston che ha realizzato uno studio denominato PV Pricing Outlook 2014, i prezzi dei pannelli fotovoltaici nel 2014 rimarranno stabili ai valori attuali o al massimo segneranno un’ulteriore flessione dell’1%.
Questo dato, che sembra di poco conto, segna invece un importante stop di quello che negli ultimi anni si è rivelato un problema per molte aziende che operano nel settore delle energie rinnovabili e che si sono trovate a dovere fronteggiare una crescente crisi caratterizzata da una domanda in calo ma soprattutto da una offerta in costante deprezzamento.
Infatti i moduli fotovoltaici cinesi a basso prezzo hanno letteralmente invaso i mercati in questi ultimi anni rendendo difficile, se non impossibile, fare magazzino senza assumersi il rischio di perdere ingenti somme di denaro visto che quei moduli che si sono comprati sarebbero presto stati sostituiti da modelli più economici.
Domanda in calo e prezzi alla produzione in calo hanno quindi generato una crisi che ha coinvolto tutti gli operatori del settore. Il fatto dunque che finalmente nel prossimo anno sia prevista una stabilizzazione prezzi dei pannelli fotovoltaici induce molti operatori a essere più ottimisti.
Questo è frutto degli accordi economici raggiunti tra Cina e Unione Europea che hanno posto un limite alle importazioni di pannelli fotovoltaici cinesi, non tanto in quantità quanto in prezzo, stabilendo un valore minimo che consentisse anche ai produttori locali di stare sul mercato.
Mercato che però è sempre più regionalizzato e non globale, tanto per dire il prezzo del modulo tra il mercato giapponese e quello indiano varia di circa il 30%. I problemi che affronta l’Europa pertanto non sono soltanto locali, ma comuni a tutto il Mondo.
Se il prezzo del pannello finito resterà stabile, continua Greentech Media Research nelle sue previsioni, i componenti vedranno invece un aumento dei prezzi, tanto che per polisilicio la stima è di un aumento importante, quasi del 25%, cui seguirà un aumento dei wafer 11% e un più contenuto 5% per le celle solari.
Già da questo comprendiamo che non è ancora scritta la parola fine riguardo l’andamento prezzi per gli operatori di questo settore, per i quali peraltro si aprono prospettive non troppo positive per il 2015, visto che l’evoluzione tecnologica e l’aumento dei costi di componenti, abbinati alle riduzioni degli incentivi sul fotovoltaico, determineranno una ulteriore pressione a ribasso da parte della domanda, la quale vorrà ovviamente beneficiare del migliore prezzo possibile.