In questo articolo vediamo quali sono i Paesi nella Black Listi 2013.
Alcuni paesi hanno un tipo di fiscalità privilegiata e dal maggio 1999 esiste l’obbligo di comunicazione di tutte le operazioni che sono state fatte con questi paesi.
La blacklist nasce allo scopo di contrastare le frodi internazionali in materia fiscale, che vengono effettuate principalmente tramite un’emigrazione fittizia finalizzata proprio alla sola evasione fiscale.
Tutti i soggetti passivi di iva che agiscono nell’ esercizio di una impresa, di una professione o di un’ arte hanno l’obbligo di comunicare quindi eventuali transazioni avvenute con questi paesi.
Inizialmente, i paesi della blacklist erano quelli indicati dallo stesso decreto istitutivo della lista, risalente al maggio 1999, da parte del Ministero delle Finanze.
Successivamente, ovvero nel luglio del 2010, questa lista è stata modificata con la eliminazione da questo elenco di Malta e di Cipro.
Al momento, salvo ulteriori successive variazioni che non risultano però essere in agenda, i paesi per cui vige l’obbligo di comunicazione sono
Alderney, Andorra, Anguilla, Antigua e Barbuda, Antille Olandesi, Aruba, Bahamas, Bahrein, Barbados, Belize, Bermuda, Brunei, Costarica, Dominica, Emirati Arabi Uniti, Ecuador, Filippine, Gibilterra, Gibuti, Grenada, Guernsey, Hong Kong, le isole Vergini Britanniche, di Man, Cayman, Cook e Marshall, Jersey, Libano, Liberia, Liechtenstein, Macao, Malaysia, Maldive, Mauritius, Monaco, Montserrat, Nauru, Niue, Oman, Panama, Polinesia Francese, Kitts and Nevis, St. Lucia, St. Vincent & Grenadine, Samoa, San Marino, Sark, Seychelles, Singapore, Svizzera, Taiwan, Tonga, Turks e Caicos, Tuvalu, Uruguay e Vanuatu.
La lista dei Paesi presenti nella Black List 2013 è quindi piuttosto grande.