Il microcredito è uno strumento creditizio nato inizialmente per i Paesi del Terzo Mondo che vivono soltanto grazie alla propria attività agricola, spesso di dimensioni ridottissime e dalla gestione familiare.
Queste, non potendo accedere al credito convenzionale (perché le banche sapevano di non poterci guadagnare più di tanto), sono state sostenute con piccole somme di denaro (da qui microcredito) erogate tramite progetti comunitari internazionali come quelli della FAO e dell’ONU.
Oggi il microcredito ha assunto un significato diverso e si tratta di piccoli prestiti erogati dagli enti pubblici in favore delle piccolissime aziende artigianali e non che lavorano radicate nel territorio che non possono richiedere un prestito alla banca, né rivolgersi ai prestiti tra privati e ai prestiti peer-to-peer (i prestiti che possono essere richiesti ai soci dell’attività).
Questi mini prestiti, se così si può dire, vengono erogati per piccoli progetti volti al miglioramento dell’attività (magari con l’installazione di un pannello solare), oppure alla riqualificazione dell’attività in una più redditizia. Il microcredito è diventata una forma di credito così importante che il 2005 è stato l’anno dedicato al microcredito e ai progetti sostenuti. Al momento il 10% del microcredito italiano viene utilizzato al sostegno dei giovani neolaureati che volessero aprire un’attività commerciale.