Con il termine project financing non si fa riferimento ad un’unica tecnica ben precisa di finanziamento, ma ad un insieme di possibilità di strutturazione del finanziamento di un progetto di investimento pressoché infinite, che tuttavia si ispirano ad alcuni principi base, fra cui il più rilevante è che l’opera si deve autofinanziare.
In questo paragrafo si procederà ad una breve descrizione delle tecniche di project financing più utilizzate, allo scopo di evidenziare gli schemi ed i meccanismi finanziari più diffusi, vale a dire i ruoli ed i rapporti di tipo finanziario che i soggetti descritti nel paragrafo precedente assumono ed instaurano al fine di rendere concretamente attuabile il finanziamento di un’operazione, ripartendone l’onere tra più soggetti.
Build-Operate-Transfer – Si tratta della tecnica di project financing senza dubbio più utilizzata. Lo schema B.O.T. prevede, in sintesi, che il soggetto pubblico interessato alla realizzazione di un’opera pubblica rilasci ad una società di progetto, privata o mista, una concessione di costruzione e gestione, che consenta a tale società di: realizzare l’opera; gestirla durante il periodo di concessione, nel corso del quale il concessionario dovrebbe essere in grado di effettuare il servizio del debito e di ottenere un’adeguata remunerazione del capitale; trasferirla al soggetto pubblico concedente.
Questo schema, dunque, comporta una privatizzazione parziale dell’opera da realizzare, che si estende a tutta la fase di finanziamento e realizzazione ed alla prima parte della gestione dell’opera, finché essa non viene trasferita all’ente pubblico concedente.
L’intento principale perseguito con questa tecnica è quello di coinvolgere il maggior numero possibile di investitori, ed in particolare i costruttori, nella totale copertura finanziaria del progetto, offrendo in contropartita un contratto di concessione per lo sfruttamento economico del progetto stesso.
Il modello B.O.T. prevede che il settore pubblico non debba sostenere i costi d’investimento, né fornire alcuna garanzia sovrana.
Si tratta di una tecnica utilizzata ampiamente negli ultimi anni per progetti di tipo infrastrutturale ed industriale (piattaforme petrolifere, oleodotti, impianti petrolchimici, miniere, centrali idroelettriche, porti e autostrade). Probabilmente il progetto più importante realizzato con questa tecnica è costituito dal Tunnel sotto la Manica.
A partire dall’ormai collaudato schema B.O.T., si sono poi diffuse strutture contrattuali simili.
Build-Own-Operate – Si tratta di un’operazione molto simile alla precedente, dalla quale si differenzia per il fatto che alla fine del periodo di concessione l’opera non viene necessariamente trasferita all’ente concedente, ma si procede ad una rinegoziazione dei termini contrattuali.
Nel caso la concessione venga prorogata si assiste ad un allungamento del periodo di privatizzazione che può arrivare a coprire l’intera vita dell’opera.
Si può giungere ad un prolungamento del termine della concessione – negoziato fra la società di progetto e l’ente concedente – nel caso l’iniziativa si sia rivelata meno redditizia del previsto, in seguito al verificarsi di uno o più rischi che caratterizzano questo tipo di operazioni; tale proroga può allora consentire di migliorare il profilo reddituale dell’operazione.
Build-Own-Operate-Subsidize-Transfer – Tale tecnica può essere assimilata al B.O.T., con la differenza che le fasi costruttive e gestionali sono accompagnate da un contributo finanziario pubblico. Diversamente, infatti, il progetto non sarebbe in grado di generare un flusso di cassa sufficiente a svolgere il servizio del debito ed a remunerare, ad un tasso di mercato, il capitale investito.
Rehabilitate-Operate-Leaseback – Si tratta di un modello di project financing specificamente finalizzato al finanziamento di opere di ristrutturazione di un impianto o di un’infrastruttura.
La società di progetto dopo aver proceduto alla ristrutturazione dell’opera, la gestisce per un determinato periodo, così da poter restituire i finanziamenti ottenuti e conseguire un utile dall’operazione, ed infine la restituisce al soggetto pubblico