Un’operazione di project financing può essere idealmente scomposta nelle tre seguenti fasi:
-Identificazione dell’iniziativa;
-Implementazione dell’iniziativa;
-Gestione economica delle opere realizzate.
Analizzeremo ora ciascuna fase, evidenziando le principali attività che le caratterizzano.
La fase dell’identificazione dell’iniziativa è la fase in cui si ha l’individuazione dell’idea progettuale e la successiva strutturazione – tecnica, giuridica e finanziaria – della stessa, fino alla stipulazione di tutti gli accordi negoziali principali.
Questa è la fase in cui viene raggiunta la sintesi tra gli interessi di tutti i partecipanti all’iniziativa. È quindi una fase delicata per la futura stabilità del progetto e contraddistinta da intense negoziazioni.
La prima fase di un’operazione di project financing prende avvio con la presentazione dell’idea progettuale ad un consulente finanziario, rappresentato in genere da una banca – particolarmente da una banca d’affari – e procede contemporaneamente con la verifica tecnica, economica e finanziaria nonché con la strutturazione giuridica del progetto.
Si deve precisare al riguardo che è possibile distinguere, in questa fase, due ipotesi tipiche di coinvolgimento del consulente finanziario: per iniziativa di promotori privati, oppure di un soggetto appartenente alla pubblica amministrazione.
Consideriamo dapprima l’ipotesi in cui un soggetto pubblico promuova la realizzazione di un opera pubblica in project financing.
Una volta individuata l’idea progettuale, l’ente pubblico avrà bisogno di ricorrere ai consulenti finanziari per valutare la realizzabilità dell’opera col ricorso alla finanza di progetto e per strutturare l’operazione finanziaria in modo da renderla bancabile, minimizzando allo stesso temo l’eventuale onere per la pubblica amministrazione.
Il consulente, dopo aver verificato la fattibilità del progetto, predisporrà un documento informativo preliminare, nel quale sarà contenuta una descrizione dell’idea progettuale e delle linee guida lungo le quali s’intende procedere.
Se sarà previsto un contributo pubblico, nel caso l’opera non sia in grado di finanziarsi con i soli flussi di cassa derivanti dalla sua gestione economica, il consulente dovrà definire le modalità dell’intervento pubblico.
Il consulente dovrà, inoltre, contribuire alla predisposizione dell’intera struttura societaria e alla formulazione di un bando di gara coerenti con un project financing.
Si è detto che il coinvolgimento di un consulente finanziario in un’operazione di project financing può avvenire anche per iniziativa di promotori privati. La banca consulente, in questo caso, partecipa alla fase d’identificazione del progetto sulla base di un piano industriale e degli interessi dei diversi sponsors privati. L’obiettivo è quello di strutturare il progetto rendendo minimo l’impegno finanziario dei promotori, secondo un’ipotesi finanziaria effettivamente bancabile.
In questa fase sorge l’esigenza di coordinare il lavoro di più soggetti con diverse competenze (tecniche, legali, finanziarie e fiscali) e interessi (promotori, acquirenti, costruttori, fornitori). Ogni operazione, quindi, nella fase d’identificazione ha bisogno di un momento di sintesi, assicurato proprio dal consulente finanziario, il quale ha il compito di mettere insieme tutti gli elementi disponibili ai fini della bancabilità dell’iniziativa.
Risulta essere in questa fase che viene redatto uno studio preliminare di fattibilità, che
servirà ad identificare i primi elementi progettuali e verificare, attraverso una serie di test di praticabilità tecnica ed economica, se esistono i presupposti per organizzare un project financing.
Questo documento contiene i dati essenziali relativi al progetto, che saranno utilizzati per procedere ad una preliminare analisi dei flussi di cassa.
La fase dell’implementazione dell’iniziativa è la fase durante la quale vengono sottoscritti i contratti ed inizia la realizzazione del progetto attraverso la loro esecuzione. È questa una fase caratterizzata dalla realizzazione degli impianti e delle opere necessarie alla produzione e dalla erogazione dei finanziamenti.
Per i finanziatori del progetto, questa fase risulta essere particolarmente delicata, poiché parallelamente all’erogazione dei finanziamenti cresce la loro esposizione e quindi il rischio finanziario. Infatti, in questa fase, che generalmente dura diversi anni, il progetto non produce alcun ricavo, e se non venissero rispettate le previsioni, per quanto riguarda i tempi di realizzazione e le caratteristiche qualitative delle opere, i ricavi potrebbero rivelarsi inferiori alle aspettative. In questa fase si assiste, quindi, ad un continuo monitoraggio delle opere di costruzione, ad opera di società indipendenti, per conto dei finanziatori.
La fase dell’implementazione dell’iniziativa termina con l’accettazione delle opere da parte della società di progetto.
La fase della gestione economica delle opere realizzate inizia con il completamento delle opere e degli impianti e con l’avvio della produzione dei beni o servizi previsti dal progetto.
In questa fase si concretizzano i flussi di cassa positivi, che saranno destinati in primo luogo al rimborso del debito. Per questo motivo la fase della gestione è certamente la più delicata per i finanziatori, che proprio ora sono sottoposti ai rischi più elevati dell’intera operazione.
I finanziatori, perciò, sottopongono i conti economici del progetto ad un costante monitoraggio, ponendo particolare attenzione alla dinamica del servizio del debito.
Si deve ricordare che non sempre è la società di progetto a provvedere alla gestione economica del progetto: talvolta la gestione viene demandata ad una società operativa, specializzata nel settore oggetto dell’iniziativa, diversa dalla società di progetto.
Il rimborso totale del debito (quota capitale e quota interessi) indica il termine dell’operazione di project financing dal punto di vista dei finanziatori. Per i promotori, naturalmente, l’operazione può continuare ed ha inizio la fase in cui l’intero complesso dei flussi finanziari netti resta a loro disposizione.