L’assegno è uno strumento di pagamento molto utilizzato, in questa guida spieghiamo come effettuare la riscossione.
Come sappiamo, tramite l’assegno un soggetto trasferisce al beneficiario una determinata somma di denaro.
Chi lo emette deve compilare l’assegno con i dati richiesti, il beneficiario deve invece seguire determinate regole per la riscossione.
La prima cosa da sapere è il tempo a disposizione per effettuare la riscossione.
Questo cambia infatti a seconda del luogo di emissione dell’assegno e del luogo di incasso.
Il tempo è di otto giorni nel caso in cui l’assegno sia riscosso nel comune in cui è stato emesso e di quindi giorni se è riscosso in un luogo diverso.
La modalità di riscossione è molto semplice.
Indipendentemente dal fatto che si tratti di un assegno trasferibile o di un assegno non trasferibile, basta recarsi in una filiale della banca che ha emesso l’assegno e chiedere allo sportello di cambiarlo in contanti.
Ovviamente sarà necessario presentare un documento di identità e sarà chiesto di firmare il retro dell’assegno.
Il cassiere deve infatti verificare la veridicità delle generalità dell’intestatario e la validità della firma riportata sull’assegno. In caso la firma di chi ha emesso l’assegno non risulti corretta all’impiegato, questi provvederà immediatamente a contattare telefonicamente il cliente della banca onde verificare la validità dell’assegno stesso.
Nel caso in cui sia la prima volta che si effettua un’operazione con quella banca, sarà anche richiesto di compilare un modulo con i propri dati.
Un caso particolare è quello degli assegni postdatati.
Secondo la legge, l’assegno bancario è pagabile a vista e quindi può essere riscosso nel momento in cui viene presentato allo sportello, indipendentemente dal fatto che sul titolo è scrtta una data futura.
Per maggiori informazioni consigliamo di leggere questa guida sugli assegni postdatati presente sul sito Assegni.net.
Riscuotere un assegno risulta essere quindi un’operazione molto semplice e veloce.