Con la crescita della bioedilizia e la diffusione di molte campagne a sostegno delle fonti energetiche rinnovabili, sono sorte nuove figure professionali. Esperti in possesso di particolari requisiti e che di fatto hanno affiancato l’attività di architetti, ingegneri e periti, ossia dei professionisti tradizionali del settore delle costruzioni. L’ultima nata in ordine di tempo è la figura del certificatore energetico. Un vero e proprio professionista con spiccate conoscenze in materia di risparmio energetico e di certificazione energetica degli edifici.
Chi è il certificatore energetico
Dal 2012 in tutti gli annunci di compravendita è diventato obbligatorio inserire anche i valori dell’Attestato di Certificazione Energetica (ACE). Questo documento ha una validità di dieci anni, dopodiché dovrà essere aggiornato. I valori indicati nell’attestato dipendono da tanti fattori: metratura dell’appartamento, numero dei vani, anno di costruzione, materiali edili etc. Chi è autorizzato a fornire un documento così importante? Secondo la normativa vigente i soggetti abilitanti sono i certificatori energetici. Possono essere persone fisiche, in qualità di liberi imprenditori, oppure persone giuridiche, si pensi la Esco, ad esempio.
I certificatori energetici e, pertanto, abilitati alla certificazione energetica degli edifici sono
-i tecnici abilitati
-gli Enti pubblici e gli organismi di diritto pubblico operanti nel settore dell’energia e dell’edilizia, che esplicano l’attività con un tecnico o con un gruppo di tecnici abilitati, in organico
-gli organismi pubblici e privati qualificati a effettuare attività di ispezione nel settore delle costruzioni edili, opere di ingegneria civile in generale e impiantistica connessa, accreditati presso l’organismo nazionale italiano di accreditamento
-le società di servizi energetici (ESCO)
Di cosa si occupa un certificatore energetico
Il certificatore energetico si occupa di
-rilasciare la certificazione energetica degli edifici
-ispezionare gli impianti di climatizzazione
– formulare raccomandazioni sul corretto modo di ridurre i consumi
-determinare le prestazioni energetiche dell’edificio
Come si diventa certificatore energetico
Si consiglia di prendere visione della normativa locale o regionale che può prevedere iter diversi. Il decreto 75/2013 ha cercato di mettere un punto fermo per quanto riguarda requisiti e titoli. In primis, è necessario avere alle spalle studi tecnici ed essere in possesso del diploma quinquennale. Quindi i più avvantaggiati alla qualifica di certificatore energetico sono i geometri e i periti.
La norma indica anche i laureati di ingegneria, architettura, scienze ambientali, chimica. In alcune regioni, la Lombardia, ad esempio, è obbligatoria anche l’iscrizione al relativo Ordine. E in altre è possibile accreditare anche soggetti che non abbiano i titoli accademici menzionati, ma siano in possesso di una esperienza almeno triennale in progettazione dell’isolamento termico degli edifici, progettazione impianti climatizzazione invernale ed estiva, gestione energetica di edifici ed impianti, certificazioni e diagnosi energetiche.
Il titolo abilitante alla professione di certificatore energetico si consegue al termine di un percorso di studi specifico, che prevede la frequenza a corsi di formazione. In merito la normativa stabilisce che: “I corsi di formazione per la certificazione energetica degli edifici e i relativi esami sono svolti, a livello nazionale, da università, da organismi ed enti di ricerca, e da consigli, ordini e collegi professionali, autorizzati dal Ministero dello sviluppo economico di intesa con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare; a livello regionale, i medesimi corsi sono svolti direttamente da regioni e province autonome, e da altri soggetti di ambito regionale con competenza in materia di certificazione energetica autorizzati dalle predette regioni e province autonome.”
Con l’attestato di certificazione energetica, il soggetto assume il titolo abilitante al rilascio delle certificazioni. Ed essendo un atto pubblico lo espone a responsabilità diretta su quanto certificato (art. 481 CP).