Chiunque può diventare amministratore di condominio, questo spinge molti a informarsi sui requisiti minimi per esercitare la professione e quindi iniziare una carriera che può avere delle discrete soddisfazioni pur non essendo un lavoro particolarmente redditizio. Di seguito troverete la guida su come diventare amministratore di condominio.
Non risulta necessario avere particolari titoli di studio o licenze per esercitare questa professione, quindi chiunque può essere designato amministratore di condominio tramite elezione in assemblea interna tra i condomini. Ovviamente si preferiscono persone con un diploma di ragioneria o da geometra poiché si presume possiedano conoscenze nel ramo della contabilità favorendo la tenuta dei registri.
Stando all’art. 1129 del Codice Civile i complessi abitativi, condomini, con più di quattro persone sono tenuti all’assunzione di un amministratore che ne regoli la contabilità. La nomina di un amministratore è compito dei condomini, i quali attraverso una votazione sceglieranno il candidato più idoneo, la scelta è automaticamente data dalla maggioranza dei voti raccolti secondo la tabella dei millesimi, nel caso in cui non dovesse esserci una decisione unanime i condomini autonomamente possono chiedere la nomina di un nuovo amministratore all’autorità giudiziaria.
Secondo l’accordo stipulato tra le parti al momento della nomina, l’amministratore di condominio deve garantire il rispetto del regolamento condominiale, l’assoluta precisione nella tenuta dei registri contabili e prodigarsi per risolvere le problematiche nate nel complesso abitativo, manutenzioni, dispute tra condomini, lavori straordinari, pagamenti, questo e tanto altro viene regolato dall’art. 1130 del Codice Civile.
Per diventare amministratore di condominio è necessario aprire la partita IVA, in modo da poter tracciare i pagamenti ricevuti e garantire la perfetta regolarità delle operazioni in entrata e uscita.
Quali corsi bisogna seguire per diventare amministratore? Esistono diversi corsi ai quali è possibile partecipare, uno di questi è quello promosso dall’U.N.A.I, che conferisce un certificato il quale attesta l’idoneità alla amministrazione di immobili. Una volta ottenuta la qualifica non bisogna essere iscritti a una categoria di lavoro, essendo in possesso della qualifica, si potrà presentare la propria candidatura all’amministrazione condominiale presso vari complessi abitativi.
In conclusione ricordiamo che fare l’amministratore di condominio non è una professione legata solo alla tenuta della contabilità e la risoluzione di problemi materiali, vengono infatti richieste competenze specifiche nel campo dell’edilizia, ragioneria e anche una discreta esperienza legale tutto questo per poter fare fronte alle varie dispute che i condomini propongono in assemblea, quindi meglio essere sicuri di poter far fronte all’impegno prima di creare una immagine poco professionale, che danneggerà la ricerca di nuovi condomini da amministrare.