Le fattorie didattiche sono delle normali fattore nelle quali all’attività propria si affianca un’attività didattica volta a fare conoscere quelle che sono le attività che si svolgono in un’azienda agricola. facendo sperimentare ai visitatori in prima persona le attività che si svolgono, ma anche introducendoli alla conoscenza del mondo animale e vegetale oltre che dei valori di rispetto della natura e dell’ambiente in genere.
Spesso note anche come city farm, cioè fattorie urbane, si tratta di un fenomeno in crescita e in grado di dare un aiuto economico anche importante alle aziende agricole che così si trovano a avere un’entrata differente, costituita dalle visite guidate, in grado di compensare i periodi di minore produttività. Si calcoli, per avere una idea della dimensione del fenomeno, che in Francia, paese dove le fattorie didattiche già sono sviluppate e operative da tempo, alcune di queste giungono anche a contare 6000 visitatori l’anno.
Le fattorie didattiche non sono però delle entità separate rispetto alle normali fattorie, ma si tratta di un’attività complementare all’attività principale che rimane quella agricola, come accade per gli agriturismi che non sono degli alberghi rustici ma servizi che vengono forniti in forma accessoria a quella principale.
Questo significa che per aprire una fattoria didattica dovremo prima di tutto avviare una normale fattoria, alla quale verrà affiancata l’attività didattica. Svolgendo questa attività ulteriore si dovranno predisporre appositi spazi, dentro l’azienda e nelle normali lavorazioni che saranno oggetto di attività didattica, che sano in grado di ospitare i visitatori. Servirà dunque, per aprire una fattoria urbana, un maggior impiego di capitale ma al contempo si otterranno anche più entrate, come sopra abbiamo illustrato.
Venendo svolta attività didattica, la city farm dovrà mettere a disposizione almeno un operatore di fattoria didattica appositamente formato, con la frequentazione di corsi che ogni regione predispone. L’operatore di fattoria didattica, o gli operatori qualora più di uno, saranno coloro che seguiranno i visitatori dando l’opportuna istruzione ma anche predisponendo i percorsi didattici, creando e operando nei laboratori didattici e dirigendo le visite guidate. In parole povere tale personale specializzato trasformerà la fattoria in una sorta di aula a cielo aperto.
A livello normativo il settore viene regolamentato dal decreto legislativo numero 228 del 18 maggio 2001 che contiene norme per l’Orientamento e modernizzazione del settore agricolo, completato poi dalla normativa regionale sviluppata da ciascuna regione.
Per sapere quindi quali sono gli adempimenti burocratici da porre in essere per aprire una fattoria didattica si dovrà rivolgersi agli uffici dell’agricoltura regionali i quali sapranno orientare gli utenti sulla corretta procedura per ottenere la speciale qualifica che l’amministrazione regionale rilascia.
Per questo scopo è utile consultare la Carta della Qualità, la quale definisce i requisiti richiesti alle fattorie didattiche, come per esempio l’adottare sistemi produttivi che siano ecocompatibili ovvero adeguarsi a una produzione basata su agricoltura integrata o biologica.
Una volta ottenuta l’iscrizione dell’azienda agricola all’elenco regionale delle fattorie didattiche, si potrà quindi presentare dichiarazione di inizio di attività presso il Comune nel cui territorio ha sede l’azienda agricola.