Quando ci rechiamo in un supermercato ad acquistare del buon miele in barattolo, spesso dimentichiamo che dietro quel semplice barattolo di vetro vi è un lavoro enorme, fatto tuttavia non solo di fatica, ma anche di passione e di amore per l’apicoltura.
Cos’è l’apicoltura?
Si tratta di un vero e proprio mestiere, che anche se sarebbe sbagliato dire che sia adatto a tutti, in realtà al giorno d’oggi grazie alle diverse tecniche che abbiamo a disposizione può rivelarsi un ottimo modo per entrare a contatto con la natura e perché no, crearsi un’attività in proprio e un reddito adeguato.
Un po’ di storia:
L’ape è un imenottero appartenente al genere Apis: esso comprende quattro specie sociali, di cui tre originarie dell’Asia, ovvero Apis dorsata, Apis florea e Apis cerana.
L’Apis mellifera, invece, si trova in alcune zone dell’Europa, in Africa, nel Vicino Oriente e in una parte della Siberia, mentre nell’America del nord e del sud, in Australia e nella Nuova Zelanda è stata introdotta dai colonizzatori.
La grande diffusione geografica della specie ha prodotto razze dai caratteri morfologici e dai comportamenti diversificati, tanto che oggi è possibile distinguere quattro razze sociali ben identificate ed alcune dette “meticce”, che sono nate da azione volontaria dell’uomo ed in qualche caso in maniera assolutamente naturale.
Le quattro razze sociali identificate sono:
– L’ape nera (Apis mellifera, classificata da Linneo del 1758): essa è indigena dell’Europa settentrionale e diffusa dalla Francia, all’Inghilterra, alla Germania, alla Polonia fino alla Russia europea.
– L’ape gialla italiana (Apis mellifera ligustica, classificata da Massimiliano Spinola del 1806): essa occupa la maggior parte dell’Italia.
– L’ape carnica (Apis mellifera carnica nella classificazione di August Pollmann del 1879) è originaria della Slovenia e dell’Austria.
– L’ape caucasica dalla lunga tromba (Apis mellifera caucasica classificata da Pollmann nel 1889) vive principalmente nel Caucaso e in Georgia.
Come si diventa apicoltori?
Innanzitutto è importante, soprattutto se non si ha una grandissima esperienza, basarsi sull’aiuto di persone esperte e magari di altri apicoltori che anno già avviato il loro alveare e possano darvi una mano soprattutto sulla parte “pratica”, ma anche la parte burocratica e legale non va dimenticata, in quanto si tratta comunque di un’impresa che può portare i suoi vantaggi ma chiaramente anche i suoi rischi: prima di prendere la vostra decisione, quindi, non dimenticate di recarvi presso il vostro comune di residenza e chiedere maggiori informazioni su quali documentazioni e quali requisiti fondamentali possano servire per avviare un allevamento di api.
Al di là dei requisiti e dei controlli igienico-sanitari che sicuramente dovrete affrontare, dovete tenere conto anche dell’investimento necessario ad avviare questo tipo di attività: infatti, per avviare un’ apicoltura servono non solo un territorio abbastanza ampio da ospitare le arnie e la quantità di api utile – generalmente, almeno per iniziare, servono circa 2-3 famiglie di api – ma anche tutte le attrezzature e gli strumenti per mezzo dei quali avvierete le attività di smielatura ecc.
L’investimento iniziale stimato, pertanto, dovrebbe essere pari a circa 40 mila euro ed in alcuni casi anche di più, ma è chiaro che una maggiore spesa iniziale significa anche migliori attrezzature e maggiori sicurezze di guadagno nel lungo termine.
La principale fonte di guadagno è ovviamente data dalla vendita del miele, che può variare per colore e consistenza in relazione ai tipi di coltivazione che ci sono nei terreni attigui, ma non bisogna dimenticare che anche altri prodotti, più o meno ricercati, possono garantirci una fetta di mercato ed dei buoni introiti, pensiamo soprattutto al propoli, alla pappa reale, alla cera, ecc.
Allevare api non è cosa semplicissima, ma con la passione, la costanza ed una buona dose di spirito di iniziativa, avvierete sicuramente un allevamento di api proficuo, un’attività in proprio tanto desiderata che porterete al successo.