In questa guida spieghiamo cosa sono le assicurazioni moto d’epoca.
Le moto d’epoca, o moto storiche, vengono assicurate tramite polizza di tipo particolare e che normalmente costano molto meno delle tradizionali assicurazioni.
Per potere usufruire della assicurazione per moto storica, una moto deve essere iscritta ai registri dell’ ASI, che è l’Automobil club Storico Italiano.
Anche se alcune compagnie di assicurazioni accettano anche iscrizioni a club locali di veicoli storici per stipulare una polizza per moto storica, occorre fare attenzione perché, in caso di sinistro, tale polizza potrebbe comportare l’insorgere di alcuni problemi essendo prevista di legge l’iscrizione all’ASI.
Prima di stipulare una qualunque assicurazione per moto d’epoca, comunque, occorre verificare bene quali sono i vincoli e le restrizioni che tale polizza comporta. Esistono infatti vincoli legati alla circolazione, che solitamente deve essere limitata, vincoli riguardo al conducente, che solitamente deve essere quello dichiarato.
Fatte salve alcune eccezioni, che sono comunque di competenza dei diversi enti regionali, le moto come le auto storiche prevedono limitazioni nella circolazione, ovvero possono essere spostate e guidate solo in occasione di raduni o di particolari eventi legati ai veicoli storici, oppure, in alcune Regioni, per essere spostate fino ad una officina per la manutenzione o la sistemazione di un problema incorso.
Occorre quindi fare attenzione a che un risparmio sulla polizza non si trasformi, di fatto, in un vero e proprio impedimento alla libera circolazione con la propria moto.
Esistono alcune regioni in cui veicoli, che di fatto sarebbero iscrivibili al registro dei veicoli storici, vengono comunque lasciati circolare anche se non conformi alle emissioni di gas inquinanti, emissione che resta, di fatto, il motivo principale della limitazione alla circolazione essendo i vecchi motori tipicamente molto più inquinanti rispetto ai nuovi motori.
In questo caso, però, assicurando l’auto o la moto come veicoli storici, si ricadrebbe comunque nella normativa nazionale che limita la circolazione dei veicoli iscritti all’ASI.