L’abolizione dell’IMU sulla prima casa é uno degli interventi, forse il più conosciuto, del Governo Letta a favore delle famiglie ma non é certamente l’unico. Infatti il Governo ha sviluppato un vero e proprio programma di interventi, denominato Piano Casa, volto a aiutare le famiglie che sono o che potrebbero incorrere in difficoltà economiche. Tra questi interventi annoveriamo sussidii volti a creare un rilancio per il settore immobiliare, da sempre considerato volano per l’economia reale. Vediamoli uno a uno nello specifico.
Nel caso del Fondo di Garanzia per Mutui Agevolati ai Giovani il Governo é intervenuto rifinanziando lo stesso e modificando i requisiti per richiedere l’intervento di detto fondo. Si tratta di un fondo che aiuta le giovani coppie e i genitori single ad ottenere un mutuo casa in maniera più agevole. Infatti lo Stato offre la sua garanzia a supporto della pratica di mutuo a quelle giovani coppie, under 35, o genitori single con figlio minorenne a carico che abbiano un reddito Isee annuo inferiore ai 40.000,00 euro e che intendano acquistare un immobile non di lusso, quindi accatastato come A1, A8 e A9, con superficie catastale massima di 95mq. L’importo del mutuo dovrà essere inferiore ai 200.000 euro. Si tratta di una garanzia utilissima per tutti coloro, per esempio che non possiedono un contratto di lavoro a tempo indeterminato. In effetti inizialmente il fondo era stato pensato per i precari, tanto che vi era un limite consistente nel fatto che il 50% del reddito provenisse da lavoro precario, limite che è stato tolto con l’ultimo intervento del Governo Letta.
Secondo intervento del Governo Letta incluso nel Piano Casa é il rifinanziamento del Fondo di Solidarietà sospensione mutui il cui compito è quello di aiutare quelle famiglie che hanno difficoltà a pagare le rate del mutuo. Grazie all’intervento del Fondo infatti é possibile richiedere la sospensione del pagamento per 18 mesi della rata del mutuo casa. La quota capitale da restituire alla banca nel corso di questi 18 mesi verrà spostata al termine del mutuo mentre gli interessi saranno pagati dal fondo. Per richiedere l’intervento del fondo è necessario dimostrare un peggioramento delle condizioni economiche allegando la documentazione relativa alla perdita del contratto di lavoro a tempo indeterminato, determinato o para subordinato oppure l’intervento di una malattia/evento invalidante come l’insorgenza di un handicap, di infortuni o non autosufficienza del mutuatario o anche solo di uno dei due mutuatari nel caso di mutui cointestati. Anche in questo caso vi è un tetto massimo all’importo del mutuo, pari a 250.000 euro, mentre il reddito Isse annuo non dovrà essere superiore ai 30.000 euro.
Infine il Governo Letta ha rifinanziato il Fondo di garanzia a copertura del rischio di morosità di locatari altrimenti affidabili con 40 milioni di euro destinati ad aiutare coloro che si trovano in difficoltà nel pagamento dell’affitto della casa, ma in questo caso é necessario che la casa affittata sia in un Comune a alta tensione abitativa con bandi già attivi a supporto degli affitti abitativi. Per richiedere l’intervento di questo fondo, oltre all’ubicazione geografica di cui abbiamo parlato, é necessario che il reddito dell’inquilino non superi la somma di due pensioni minime Inps e che l’affitto sia superiore al 14% del proprio reddito. Nel caso di persone che abitano case pubbliche il reddito non dovrà superare quello determinato per l’assegnazione di alloggi popolari di edilizia pubblica dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano e l’affitto, in questo caso, dovrà essere superiore al 24% del reddito percepito.