Negli anni passati, antecedenti la crisi economica, tante famiglie hanno sottoscritto un mutuo con rate particolarmente esose ma alle quali la famiglia stessa faceva fronte con facilità, rispetto alla situazione economica di quel periodo.
Ad oggi può capitare che la rata stabilita in partenza sia davvero alta e in molti non sanno proprio come fare per affrontare la spesa.
In realtà è possibile sia permutare o surrogare il proprio mutuo con altri istituti di credito o addirittura con lo stesso istituto che ha erogato il finanziamento in origine.
Se si tratta della stessa banca, si parla di rinegoziazione del mutuo. La banca analizzerà la nuova situazione finanziaria del soggetto, ma non è assolutamente obbligata ad accettare le richieste del cliente. Se la rinegoziazione avrà esito positivo, al cliente non costerà nulla.
Laddove la richiesta di rinegoziazione non vada a buon fine, si può passare alla surroga del mutuo in un’altra banca. Non è consigliabile cambiare l’importo del finanziamento in quanto richiedere maggiore liquidità comporterebbe una spesa dal notaio, mentre la surroga di per sé sarebbe gratuita.
Anche i finanziamenti surrogati sono soggetti a spread, in genere basato sul loan to value cioè paragonato in maniera inversamente proporzionale al valore dell’immobile. Siccome il valore delle case è diminuito notevolmente, anche del 15 o 20% negli ultimi due o tre anni, potrebbe non essere ad oggi più molto conveniente surrogare il proprio mutuo, ma vale la pena tentare.
Quando si esegue una permuta del proprio mutuo va anche calcolato il periodo residuo del finanziamento, in quanto sarà applicato un arrotondamento in eccesso, su un mutuo da 15 a 20 anni, si pagheranno altri 2 anni di interessi. Da valutare quindi con la nuova banca la possibilità di ridurre il numero totale delle rate.
Se la surroga va a buon fine, anche qui la banca non è obbligata, l’istituto subentra solo sul finanziamento mentre gli altri rapporti con la vecchia banca rimangono inalterati.