In questa guida mettiamo a disposizione alcune informazioni utili per chi vuole aprire un conto corrente all’estero.
A partire dal 2013 avere un conto corrente all’estero, però dentro i confini dell’Unione Europea, è diventato più trasparente nei confronti del fisco italiano. Infatti, a seguito dell’emanazione della direttiva europea 97/2013, ogni stato membro della comunità europea può richiedere direttamente alle banche e agli intermediari finanziari di altri stati membri informazioni riguardo operazione ritenute sospette.
Questo rappresenta una rivoluzione rispetto alla normativa ordinaria che porta a riformulare la geografica economica europea e internazionale. Ci troveremo pertanto difronte a tre scenari, il conto corrente in italia a cui il fisco ha accesso quasi diretto potendo chiedere informazioni a banche e intermediari finanziari che sono obbligati a rispondere, il conto corrente all’estero ma in europa relativamente al quale il fisco potrà chiedere informazioni direttamente agli istituti finanziari e alle banche di ogni stato membro e infine i conti correnti extra unione europea per i quali si dovrà controllare i trattati bilaterali firmati con ogni singolo paese per capire cosa il fisco italiano può fare o meno.
Vediamo come il fisco viene a conoscenza che possediamo un conto corrente all’estero. Con l’avvento dell’informatica e la direttiva europea del 2013 già citata è piuttosto semplic, basta un sospetto e un click e automaticamente il fisco può inviare una richiesta a una lista contenente tutti gli intermediari finanziari e le banche di un singolo paese europeo o addirittura di tutta Europa. Basta quindi domandare se la persona indagata è cliente dell’istituto ogni intermediario e ogni banca d’Europa entro un certo tot di giorni sarà costretta a rispondere con un si o con un no.
Molte volte però non è neppure necessario questo, è sufficiente per il fisco controllare le movimentazioni con l’estero per scoprire magari un incasso fatto da terzi a favore dell’indagato e che anziché andare in un conto italiano va verso l’estero. Una volta individuata la traccia basterà attendere altri movimenti a conferma per sapere dove effettuare un controllo mirato.
Avere quindi un conto corrente all’estero non significa dunque potere nascondere al fisco i propri guadagni, anzi potenzialmente può portare ad avere proprio un accertamento al fine di spiegare i motivi per i quali si possiede un conto corrente estero. Infatti non è una cosa poi molto comune quella di possedere un conto corrente all’estero né tantomeno semplice, come per i conti correnti italiani aperti da stranieri, anche per aprire un conto corrente all’estero è necessario avere la residenza all’estero o dimostrare legami lavorativi con l’estero che giustifichino l’apertura di un conto estero.