In questa guida parliamo della rateizzazione degli avvisi bonari. Quando si parla di avvisi bonari, generalmente sono in molti a essere diffidenti, come si suol dire. Perché, ovviamente, quando si cita qualcosa che è strettamente collegato alla Agenzia delle Entrate, non sempre i risvolti sono poi piacevoli. Me vediamo precisamente cosa sono e cosa riguardano.
Gli avvisi bonari vengono emessi dall’Agenzia delle Entrate in seguito a controlli formali che riscontrano incongruenze tra le dichiarazioni dei contribuenti e i dati in possesso dell’amministrazione finanziaria oppure in seguito a controlli automatici che rilevano errori nelle dichiarazioni.
Quando il contribuente riceve uno di questi avvisi e sa che non si tratta di un errore, pagando entro trenta giorni dalla ricezione dell’avviso può usufruire di una riduzione di un terzo della sanzione ordinaria in caso di comunicazione post controlli automatici, di due terzi invece in caso di controlli formali.
Risulta essere possibile inoltre anche chiedere la rateizzazione degli importi dovuti in massimo sei rate trimestrali o in massimo venti rate, sempre trimestrali, se l’importo è superiore ai 5000 euro. Qualora non si pagasse la prima rata entro tenta giorni dal ricevimento della comunicazione o una delle rate successive alla prima entro il termine di scadenza di quella seguente, il contribuente perderà ogni diritto a questa forma di agevolazione.
La manovra Monti ha aggiunto una specifica a tutto questo procedimento. Se una delle rate successive alla prima viene pagata tardivamente ma comunque entro il termine di scadenza di quella successiva, la possibilità di continuare con il pagamento rateizzato non verrà annullata, ma determina l’iscrizione a ruolo della sanzione e degli interessi legali. Se il contribuente si ravvede entro il termine ultimo per pagare la rata seguente, l’iscrizione a ruolo verrà annullata.