Il prestito partecipativo, anche se introdotto per la prima volta con l’articolo 35 della legge 317 del 5 ottobre 1991, è per molti versi una novità nel panorama italiano.
Il prestito partecipativo consente a un’azienda di entrare in possesso di liquidità tramite un rapporto tra banca, azienda finanziata e terzi coobbligati, dove detti terzi sono tipicamente i soci della azienda stessa.
La società finanziata, con coobbligazione dei soci, si impegna a rendere alla banca che fornisce il prestito, entro una scadenza prefissata, il capitale, gli interessi concordati e una somma che sarà calcolata in percentuale sull’utile netto di esercizio.
I soci, o i coobbligati in genere, si impegnano a fornire alla azienda gli strumenti necessari al rimborso delle rate. il credito maturato dai soci viene quindi a costituire un finanziamento che andrà poi trasformato in capitale sociale ai fini dell’ammortamento del prestito partecipativo che diviene quindi a tutti gli effetti una sorta di anticipo del capitale di rischio.
I soci possono, in questo modo, fare fronte all’impegno finanziario dilazionandolo nel tempo e non in una unica soluzione, mentre l’impresa ottiene da subito le risorse necessarie.
Al momento, l’aumento del capitale sociale tramite prestito partecipativo consente alla azienda di ottenere sgravi fiscali tramite riduzione dell’Irpeg.
I beneficiari sono le piccole medie aziende costituite in forma di società di capitali e le società cooperative, con la esclusione delle imprese agricole che sono indicate nell’art.2135 del codice civile.
Ovviamente il prestito fiduciario viene concesso a fronte della presentazione di un progetto finalizzato allo sviluppo ed alla ristrutturazione della azienda, o viceversa a fronte di una ristrutturazione, al risparmio energetico, all’innovazione, agli investimenti sulla sicurezza nel lavoro e l’entità del prestito fiduciario è pari all’intero importo previsto per l’aumento di capitale.
Il rientro varia da un minimo di 5 ad un massimo di 10 anni e viene effettuato, di norma, tramite rate semestrali.