Il prestito ipotecario è un prestito non finalizzato, ovvero per cui non occorre presentare documentazione riguardante l’utilizzo del denaro che viene richiesto in prestito, che viene erogato aprendo un’ipoteca su un immobile o su un bene di alto valore, come un terreno edificabile, di proprietà del richiedente del prestito.
Tale immobile, con l’apertura della ipoteca, diventa garanzia di restituzione del prestito stesso che però ben difficilmente verrà erogato in misura pari al valore del bene ipotecato ma, per prestiti di importo elevato, risulta talvolta l’unico modo per accedere ad un finanziamento per cifre di una certa importanza, comunque inferiori al valore del bene ipotecato.
Il bene ipotecato resta vincolato da tale ipoteca fino al pagamento dell’ultima rata del debito, il che significa che l’ente creditore può, in caso di mancato pagamento di una o più rate a seconda del piano di rientro, ritirare il bene ipotecato.
Il bene ipotecato può anche essere un bene sul quale è presente un mutuo se esistono condizioni finanziare che soddisfano le esigenze dell’ente che eroga il prestito che, in questo caso, diverrà il secondo creditore.
Ovvero, in caso di non pagamento di rata del mutuo e non pagamento della rata del prestito ipotecario, il primo ente creditore che avrà accesso al risarcimento sarà la banca presso la quale è stato acceso il mutuo, il secondo creditore sarà l’ente che ha concesso il prestito ipotecario.
A tale prestito non possono comunque accedere società e soggetti protestati a meno di non presentare ulteriori garanzie.
L’importo massimo erogato è di solito non superiore ai 50 mila Euro e la restituzione deve avvenire entro i 60 mesi.