Fino ad oggi abbiamo consigliato ai dipendenti pubblici di utilizzare il più possibile i prestiti Inpdap per la convenienza dei tassi di interesse applicati e per la velocità di erogazione. Purtroppo, però, dal 6 Dicembre, il governo Monti ha deciso di unire l’Inpdap e l’Enpals all’Inps al fine di risparmiare sul bilancio dello Stato.
Quindi tutte le pratiche, inclusi i prestiti in corso, passano di fatto tutte all’Inps. Cosa significa? Per il dipendente pubblico che già paga regolarmente i suoi bollettini all’Inpdap nulla, ma chi volesse richiedere un prestito conveniente all’Inps non potrà più farlo se non arrivano i nuovi decreti attuativi (che potrebbero anche togliere questa opportunità).
In realtà, l’Inpdap e l’Enpals verranno inizialmente inglobati nell’Inps, continuando ad espletare le proprie funzioni finché il Governo non decreterà come creare questa unione nei fatti. Se già da oggi l’Inps diventa l’unico riferimento, ancora non è chiaro come sarà organizzato l’indotto familiare, cioè come verranno smistati i fondi di gestione e quindi, di conseguenza, i prestiti che hanno attinto a quella gestione.
Ricordiamo che sono milioni gli italiani che hanno richiesto un prestito veloce con l’Inpdap, alcuni ne hanno approfittato anche per il proprio mutuo.