Richiedere un prestito da disoccupati spesso risulta più difficile che chiedere un finanziamento da protestati. Infatti, mentre il protestato è magari un dipendente pubblico a tempo indeterminato al quale si può applicare lo strumento della cessione del quinto, il disoccupato non ha la garanzia di un reddito dimostrabile e trova difficoltà a richiedere un prestito anche per le piccole spese quotidiane.
Le soluzioni possibili a questo punto diventano tre
–La prima è un immobile di proprietà del disoccupato senza ipoteche precedenti che il richiedente può mettere a garanzia del prestito richiesto. Per recuperare i propri soldi, la banca non dovrà fare altro che aprire una procedura di pignoramento.
–La seconda è un garante dal reddito dimostrabile, dipendente pubblico, che paghi al posto nostro in caso di necessità.
-La terza opzione (la più indicata nel caso il disoccupato voglia uscire dalla sua condizione per mettersi in proprio) è di sfruttare i numerosi bandi per prestiti a fondo perduto delle Regioni, proponendo un serio piano di impresa. Tra queste iniziative si segnalano “Bollenti Spiriti” in Puglia e Microcredito Sociale in Campania.
Se vogliamo risollevarci finanziariamente, il consiglio è rivolgersi soprattutto ai concorsi regionali come occasione da non perdere.