Se state pensando a mutui strutturati in base al CAP della vostra zona di residenza, vi sbagliate. In realtà, parliamo di un mutuo simile a tantissimi altri sul mercato finanziario, che può essere proposto dai vari istituti di credito per attrarre nuovi clienti. Anche l’importo erogato e le modalità di restituzione del debito sono identiche al classico mutuo fondiario: perché un’altra definizione?
La differenza è nel tasso di interesse. Invece di avere un tasso fisso, variabile o misto, il mutuo CAP ha un tasso variabile che, per contratto, non può salire fino ad un certo punto, nonostante l’andamento dei Mercati in Borsa.
Facciamo un esempio: se scelgo il mutuo CAP e nel contratto è indicato che pagherò l’interesse fino al 30% dell’importo erogato, se per l’aumento dello spread l’interesse dovesse arrivare al 32%, per contratto il 2% in più non lo pago.
Questo consente di pagare di meno se i Mercati si riprendono (invece di pagare sempre lo stesso con il tasso fisso) e di avere la sicurezza di non perdere la casa perché lo spread ha superato le nostre possibilità finanziarie. Tra gli svantaggi c’è l’aumento del tasso variabile: se è al 20%, il tetto massimo sarà del 30%.