Da poco è entrato in vigore il nuovo decreto legge sul sovraindebitamento, fortemente voluto dal Governo Monti. Con questo atto si intende contrastare una situazione che è andata peggiorando con la crisi, quella dei cattivi pagatori (riferito sia ad aziende in crisi che non riescono a fare fronte alle proprie spese a causa dei debiti, sia alle persone fisiche che hanno saltato indebitamente più di una rata mensile e non hanno beni da poter pignorare), che entravano immediatamente nel registro dei cattivi pagatori del Crif anche dopo aver saltato una sola rata.
Oggi è possibile trovare un accordo con la banca per stabilire un nuovo piano di ammortamento calmierato a sostegno del debitore. La banca, stando al decreto sovraindebitamento, non può rifiutarsi e nel dettare le condizioni, entrambi i ruoli sono alla pari.
L’accordo viene redatto dal notaio e prende il nome di accordo di ristrutturazione: l’accordo va stipulato in tribunale. E’ importante che i creditori che si presentano in tribunale rappresentino il 70% dei creditori di chi avvia la pratica.
Anche se è necessario il notaio, non si tratta di una causa civile, ma di un semplice accordo, per cui le parti non devono attendere i tempi della giustizia.