La donazione di denaro è un vero e proprio contratto e va stipulata davanti a un notaio.
Nella donazione il donante regala, ovvero cede a titolo gratuito, la liberazione da un obbligo, per esempio rinunciando a un credito, stabilisce una prestazione, per esempio un vitalizio, o il proprio diritto su un bene, per esempio cedendo un immobile, o cedendone l’usufrutto o la servitù.
Essendo un formale atto pubblico, la donazione deve essere effettuata davanti a un notaio, con la presenza di due testimoni che non siano coniugi, parenti o affini.
Un regalo effettuato tramite donazione non può, il linea generale, tornare al donante e risulta essere quindi, di fatto, una cessione definitiva salvo alcuni particolarissimi casi.
La donazione fa fatta con l’accordo, evidenziato davanti al notaio, del beneficiario, ovvero non si può fare una donazione senza che il beneficiario accetti il contratto in cui viene formalizzata la donazione e viene descritto in dettaglio sia il bene od il servizio che viene donato, sia valore economico dello stesso.
Unica eccezione alla richiesta di accordo firmato da parte del beneficiario riguarda le donazioni di modesto valore, ove il modesto valore viene valutato in base alla situazione economica del donante.
La donazione può essere effettuata sia da persone fisiche che da persone giuridiche, sia pubbliche che private e, sebbene possa essere fatta una donazione ad un futuro figlio non ancora nato, non si può invece fare una donazione di beni che diventeranno di nostra proprietà in un futuro.
La tassazione sulla donazione è una percentuale sul valore del bene donato, che varia a seconda del beneficiario della donazione stessa.
Sulle donazioni al coniuge ed ai parenti in linea retta, ovvero genitori e figli del donante, viene applicata una aliquota del 4%, con una franchigia di un milione di euro. In questo caso, per donazioni inferiori ad un milione di euro, non viene pagata alcuna tassa.
In caso di parenti di secondo grado, ovvero fratelli e sorelle del donante, l’aliquota sale al 6% e la franchigia scende a 100 mila Euro.
In caso di parenti di altro grado, resta invariata l’aliquota ma non esiste franchigia ed infine, per persone non appartenenti al nucleo famigliare, l’aliquota sale all’8% del valore del bene donato, anche in questo caso senza alcuna franchigia.