Non è difficile che, in giro, si percepisca una certa diffidenza nei confronti dei promotori finanziari, spesso ritenuti alla stregua di pericolosi faccendieri o di finanzieri senza scrupoli. Quello che accade nella realtà, però, è diverso e un promotore finanziario che saprà costruire un buon rapporto con un potenziale cliente potrà farsi apprezzare per la propria professionalità e capacità di negoziazione.
Di contro, non bisogna neanche aspettarsi che il promotore finanziario sia una specie di mago della finanza, in grado di indovinare l’andamento di ogni titolo e di ogni investimento. Il promotore finanziario che sa far bene il proprio lavoro è diverso: è un vero consulente che, a 360°, sa come consigliare chi a lui si rivolge, in modo da avere la costruzione di un pacchetto d’investimento fatto esattamente su misura, come se si trattasse di un abito sartoriale, realizzato in esclusiva.
Un buon promotore finanziario, quindi, si informerà circa il grado di rischio che si vorrà correre, creando un buon investimento che possa funzionare soprattutto su lungo e medio periodo.
Dunque, un’intervista si renderà necessaria, anzi bisognerebbe diffidare di chi non sottopone un nuovo cliente ad una serie di domande mirate, volte a meglio comprendere quella che è la situazione personale, finanziaria e patrimoniale. Un esempio di domande tipo possono essere quelle circa la professione svolta, il tipo di contratto, la presenza o meno di figli minori o di familiari a carico, il tipo di crescita previsto per il reddito (promozioni o aumenti di stipendio).
Infine, spetta sempre al consulente finanziario far comprendere le diverse variabili che compongono un investimento, e quindi i rischi e la tempistica a cui si va incontro scegliendo un prodotto piuttosto che un altro.