Il Conciliatore risulta essere una figura poco nota ma negli ultimi anni, al fine di tentare un allineamento con i Paesi europei, che già da tempo utilizzano procedure conciliative, con grandi risultati, anche l’Italia ha previsto un’importante novità, introducendo una conciliazione volontaria ma amministrata. In poche parole si parla della possibilità di devolvere la conciliazione ad organismi privati, purché conformi e controllati dalla pubblica amministrazione, che assumono la veste di “organismi di conciliazione”. La legge n. 366 del 3 ottobre 2001 “Delega al Governo per la riforma del diritto societario”, che prevede la conciliazione delle controversie civili in materia societaria, anche dinanzi ad organismi istituiti da enti privati, che diano garanzia di serietà ed efficienza e che fossero iscritti in un apposito registro tenuto presso il Ministero della giustizia ha avviato i processi per una riforma forte. Il d.lgs. 17 gennaio 2003, n. 5 “Definizione dei procedimenti in materia di diritto societario e di intermediazione finanziaria, nonché in materia bancaria e creditizia, emanato in attuazione dell’articolo 12 della legge 3 ottobre 2001, n. 366”, con gli articoli da 38 a 40, ha previsto l’istituzione degli organismi di conciliazione.
La nascita di questa nuova figura professionale è legata alla riforma del processo civile come si è visto. La ricerca continua, da parte di molti organi, di procedure di risoluzione alternativa nelle controversie, auspica l’uso sempre più frequente di figure specializzate che ottemperino con professionalità alle norme espresse dalla riforma del processo civile, la quale renderà obbligatoria la procedura di conciliazione. Questo avverrà in diversi campi; per liti in materia di condominio, locazione, responsabilità medica, contratti bancari, finanziari e assicurativi.
Dunque il conciliatore è una figura in continua crescita; ma con quale ruolo? In virtù del cambiamento normativo che delineerà linee guida precise e vincolanti, il Conciliatore avrà un ruolo sempre più importante e cardine nel quadro delle controversi. Dovrà essere una figura altamente specializzata, imparziale e neutrale, ma dovrà anche essere in grado di gestire efficacemente il contenzioso attraverso ampie e moderne tecniche di negoziazione e, aspetto fondamentale dovrà essere in grado di facilitare l’accordo tra le parti orientandole verso una soluzione condivisa ed ottimale. Questo ruolo sarà possibile svolgerlo unicamente attraverso una formazione specifica, a integrazione della propria preparazione professionale.
I motivi per scegliere un corso che rilasci l’abilitazione le conoscenze necessarie per affrontare le controversie seguendo i canoni richiesti dal nuovo ordinamento sono di diversa natura:
Esso risponde alla futura richiesta di qualifiche professionali conformi alla riforma del processo civile.
Esso si fregia della possibilità di elaborare una struttura didattica ricca di esercitazioni pratiche, tra le quali: la “conciliation room” (tecnica di simulazione della procedura di conciliazione). Questa tecnica didattica garantisce una formazione completa e specifica che consente di affrontare le impervie vie della conciliazione in una controversi.
Esso consente attraverso un innovativo “modulo marketing” di sviluppare le strategie comunicative, gestionali ed associative necessarie per operare efficacemente nel mercato di riferimento.
Esso è in grado di offrire a tutti i corsisti vantaggi esclusivi, come ad esempio Assistenza per l’apertura della camera di Conciliazione, l’iscrizione all’Associazione Conciliatori e Mediatori Italiani, la partecipazione alla stesura del libro bianco della Conciliazione patrocinato dall’Università e-Campus, la possibilità di collaborare presso la cattedra di Mediazione e Conciliazione- Tecniche A.D.R. Conciliazioni, Mediazioni, Arbitrati in fase di istituzione nel corso di laurea magistrale in Giurisprudenza dell’Università e-Campus.
Esso permette il conseguimento di un titolo riconosciuto dal Ministero della Giustizia ai sensi del DM 222/2004 art.10 comma 5, che abilita immediatamente alla professione di Conciliatore e favorisce l’accesso agli Enti di Conciliazione accreditati e alle più autorevoli strutture di Giustizia Civile A.D.R. d’Italia.
Un tale corso si rivolge a tutti i laureati in materie giuridiche ed economiche (anche con laurea triennale) ai quali è possibile aggiungere figure quali i notai, ragionieri commercialisti e consulenti del lavoro iscritti all’albo.