Il climatologo è confuso spesso con il meteorologo, ma sono due cose diverse. Il climatologo si occupa dei cambiamenti climatici, mentre al secondo sono affidati principalmente compiti di previsioni atmosferiche. Negli ultimi periodi c’è un interesse sempre crescente sui cambiamenti climatici in atto. E sono soprattutto le industrie agricole a voler sapere da un climatologo cosa sta succedendo al clima. Vediamo in dettaglio come si diventa climatologo e le peculiarità di una professione di ultima generazione.
Chi è il climatologo
Il climatologo si occupa di climatologia, la scienza che studia tutti gli eventi meteorologici di una determinata regione. E sulla base di elementi quali la temperatura, l’umidità e le precipitazioni è capace di costruire o simulare i cambiamenti climatici. Dall’analisi delle sue ricerche dipendono anche intere politiche di prevenzione dei danni ambientali. Grazie al suo lavoro possono essere ricostruiti gli avvenimenti climatici che hanno modificato intere regioni e inciso sull’estinzione di specie animali o vegetali. Si veda ad esempio l’estinzione dei dinosauri: la teoria più accreditata fa risalire la scomparsa proprio ad un cambiamento climatico improvviso. I climatologi fanno anche previsioni sul clima per il futuro.
Climatologo e meteorologo
Spesso si confonde il climatologo con il meteorologo. In realtà sono professioni diverse, sebbene entrambe abbiano a che fare con gli eventi climatici. Il meteorologo, tuttavia, studia il tempo atmosferico facendo previsioni di breve durata. Al massimo per 15/20 giorni. E la sua attività si concentra unicamente su questo aspetto, tralasciando il resto. Al climatologo competono funzioni più articolate, che ricadono addirittura in tesi e creazione di modelli matematici per simulare il clima futuro o passato. Le sue previsioni riguardano i cambiamenti climatici e non meteorologici nel senso più comune del termine.
Di cosa si occupa il climatologo
Il climatologo è il massimo esperto di clima. Sebbene studi i cambiamenti climatici, dalle epoche preistoriche ai giorni nostri, non si limita solo a questo. Elabora e crea veri e propri modelli matematici capaci di simulare questi cambiamenti e congetturare tesi. Una di queste è la futura tropicalizzazione di molte aree del Mediterraneo, tra queste anche l’Italia, e la desertificazione di molte regioni del Mezzogiorno.
La climatologia, data la vastità degli argomenti, interagisce con diverse discipline scientifiche. Si pensi ad esempio alla vulcanologia, geologia, geofisica, chimica, astrofisica. Il climatologo deve conoscere anche queste materie. Parliamo di una sorta di interdisciplinarità che affida a questo esperto ulteriori compiti: studiare la composizione chimico-fisica dell’atmosfera, le interazioni con gli oceani e i continenti, la stratificazione atmosferica.
Come si diventa climatologo
Non esiste una laurea specifica in climatologia o esami abilitanti da fare per diventare climatologo, ma soltanto corsi universitari che possono arrivare a formare una professionalità simile. In genere si parla di facoltà scientifiche o matematiche ad indirizzo meteorologico oppure ambientale. Ad esempio la laurea in Fisica dell’atmosfera e meteorologia oppure la laurea in Scienze nautiche e aeronautiche, ad indirizzo Meteorologia e oceanografia, oppure la laurea in Scienze ambientali. È sempre necessario proseguire gli studi con master post-laurea specifici. Oppure vincere un dottorato di ricerca. Solo al termine di queste specializzazioni, e dopo anni di studio presso Università o enti di ricerca, nasce un esperto in climatologia. E quindi la figura del climatologo.
Sbocchi professionali
Il climatologo lavora soprattutto come ricercatore presso atenei universitari oppure enti di ricerca. Negli ultimi tempi è il settore agricolo a chiedere consulenze o finanziare ricerche sui cambiamenti climatici in determinate aree geografiche. Questo perché l’economia agricola, e anche l’indotto, risente notevolmente degli effetti devastanti dei cambiamenti, e cerca di premunirsi con politiche strategiche che possano in qualche modo ridurre i danni. Il problema è più vasto di quello che si pensi. E tocca, in ultimo, anche la politica, a cui i climatologi si rivolgono spesso per chiedere di attuare scelte ambientaliste e di salvaguardia, tali da attutire gli effetti devastanti di cambiamenti climatici, come quelli dovuti al surriscaldamento globale, ad esempio.