I consumatori rinunciano ai viaggi ma non ai cosmetici. I consumi sono in crescita da almeno cinque anni. Ma esistono spazi interessanti per fare impresa, aprendo una profumeria?
Fra gli elementi incoraggianti, l’elevato investimento pubblicitario delle aziende di cosmesi. Nel corso dello scorso anno, il budget netto impiegato è stato di circa 900 milioni di euro rappresentando il 5% degli investimenti di tutti i settori commerciali. E’ evidente come dei consistenti investimenti pubblicitari effettuati dalle aziende produttrici beneficino anche i rivenditori finali.
Le profumerie subiscono la concorrenza della grande distribuzione, che rappresenta il primo canale di vendita nel settore e ha la possibilità di praticare al cliente finale dei prezzi molto competitivi. Di positivo è che la profumeria, secondo canale con una quota del 30%, attualmente cresce a un ritmo annuo più sostenuto (+ 9%). Ma, se è vero che gli spazi per intraprendere non mancano, è anche vero che la decisione di aprire una profumeria non può essere casuale.
Serve una grande professionalità. Bisogna amare e conoscere i prodotti. La formazìone è costante, perché ci sono continuamente novità. E poi l’accesso al settore non è fra i più facili…
La prima regola per aprire una profumeria di successo è quella di adattare il tipo di offerta alla zona. Nessuno si sognerebbe di posizionare una profumeria selettiva in una via poco trafficata di una zona periferica. E neppure potrebbe farlo. Le case cosmetiche scelgono con cura da quali profumerie far distribuire i propri prodotti, con un occhio attento alle zone più prestigiose del centro e alla professionalità degli addetti. D’altro canto, la profumeria selettiva sceglie una specializzazione ben precisa con tutti i pro e contro che ne conseguono. Al contrario, una profumeria “mista” vede l’ingresso di un maggior numero di persone, anche attirate dall’acquisto banale di un deodorante o di una pinzetta, a cui poter poi proporre prodotti di una fascia di prezzo superiore. L’elemento discriminante nella scelta è, ovviamente, lo spazio disponibile: chi ne ha molto ne destina una parte ai prodotti di largo consumo, non fosse altro per aumentare il numero di scontrini.
Una profumeria profittevole, che assicuri un fatturato di almeno un milione di euro l’anno, deve avere dimensioni adeguate, una localizzazione prestigiosa e arredi di pregio. L’investimento stimato è di circa 400 mila euro, tenendo conto che la prima fornitura di merce incide per la metà circa. La formazione del personale è fondamentale per il successo di una profumeria. Nella maggior parte dei casi, i corsi sono organizzati dalle case cosmetiche, che presentano gratuitamente i nuovi prodotti ai profumieri. L’iter formativo è continuativo nel tempo. Un altro elemento fondamentale è l’attenzione alla stagionalità.
La fidelizzazione della clientela è fondamentale in una profumeria. Prevedere di registrare i clienti, sapendo i loro gusti e le loro esigenze, permette di effettuare offerte mirate con sconti e promozioni apposite. Altro elemento di attrazione della clientela è l’organizzazione di eventi o l’offerta di servizi aggiuntivi, come lezioni di trucco o la presenza di truccatori esperti.
Fondamentale tenere sott’occhio le tendenze del mercato, per seguire l’andamento dei prodotti. Attualmente è ottimo quello dei prodotti per il benessere della persona e per l’uomo: oggi il consumo maschile supera il 35% del consumo globale, con ritmi di crescita molto superiori a quelli dei cosmetici femminili. Da qui, potrebbe nascere l’idea di una profumeria tutta al maschile.