Il codice fiscale rappresenta lo strumento di identificazione del cittadino nei rapporti con gli enti e le amministrazioni pubbliche.
Per non avere problemi al momento della presentazione di documenti, atti o dichiarazioni dei redditi, il codice fiscale deve essere valido ossia registrato negli archivi dell’anagrafe tributaria gestiti dall’Agenzia delle Entrate.
Il codice fiscale delle persone fisiche è costituito da un insieme di lettere e numeri e più precisamente: le prime tre lettere sono le prime tre consonanti del cognome (se il cognome ha meno di tre consonati queste sono seguite dalle prime tre vocali fino ad avere tre caratteri; se il cognome ha due caratteri, il terzo sarà la lettera X), lo stesso criterio vale per il nome che fornisce le seconde tre lettere, i primi due numeri rappresentano l’anno di nascita, il nono carattere è una lettera che indica l’anno di nascita, i successivi due numeri sono il giorno di nascita, che per le donne è aumentato di quaranta unità, i caratteri da dodici a quindici indicano il luogo di nascita, l’ultimo è assegnato dall’Anagrafe Tributaria.
La generazione, la produzione e l’invio del tesserino plastificato è a cura dell’Agenzia delle Entrate, mentre l’attribuzione può essere effettuata anche dai comuni, per i neonati e dai consolati, per i cittadini residenti all’estero. Il cittadino che si rechi negli uffici locali dell’Agenzia delle Entrate per l’attribuzione del codice fiscale deve compilare un modulo e presentare un valido documento di riconoscimento: per gli extracomunitari occorre il passaporto o il permesso di soggiorno, per i neonati basta il certificato di nascita o l’autocertificazione del genitore.