Siamo, per così dire, agli opposti dell’argomento trattato nella presente categoria: la carta di debito potrebbe considerarsi, letteralmente, l’esatto contrario della carta di credito.
Se il “credito” è definito come la somma di denaro (nel nostro caso, si tratta di denaro) di cui si ha diritto, ossia in entrata; il “debito” è la somma di denaro che si deve restituire, ossia in uscita.
Per la carta di credito, questo vale dal punto di vista della banca a cui si riferisce la carta (è la banca ad avere diritto ad una somma di denaro); nel caso della carta di debito, vale dal punto di vista del suo titolare (che deve dare una certa somma), ovvero:
– nel caso delle carte di credito, la banca fa una sorta di “prestito” (nel caso delle carte di credito revolving i termini sono esattamente questi) al titolare della carta di una somma (quella con la quale vengono effettuati gli acquisti), che ha poi da restituire al “creditore”: di tale somma la banca creditrice ha “diritto” di ricevere la restituzione;
– nel caso delle carte di debito, il termine viene inteso dal punto di vista del titolare della carta, che si rende “debitore” nei confronti degli esercizi commerciali presso i quali effettua il pagamento di prodotti o servizi: le somme spese o prelevate tramite questa carta vengono “addebitate” immediatamente (o con un ritardo di poche ore) sul conto corrente del titolare della carta per essere “accreditate” sul conto di chi ha diritto a quella somma.
In cosa consiste la carta di debito
Posta la definizione sui termini di cui sopra, la carta di debito è anche conosciuta più comunemente con il nome di “Bancomat”: è quella tessera plastificata, corredata da una banda magnetica e unmicrochip, che viene emessa da una banca a favore di un suo correntista (un cliente che ha aperto presso di essa un conto corrente).
La carta di debito o bancomat, quindi, presuppone l’appoggio ad un conto corrente bancario o anche postale.
Il marchio “Bancomat”, a rigore, anche se in italiano il termine identifica un sistema di utilizzo o anche una sua funzione (“vado a fare un bancomat” sta per “vado a fare un prelievo di contante con la mia carta bancomat mediante un apposito distributore automatico”), identifica un particolare servizio offerto dal “Consorzio Bancomat”; analogamente a quello offerto da Poste Italiane, che è il “Postamat”.
Come funzione primaria, il bancoma tha quella di consentire al titolare di prelevare contante dal proprioconto corrente, attraverso una serie di distributori collegati in rete telematica. Nei paesi di lingua anglosassone questo sistema è anche noto con il termine generico “Automated Teller Machine” (ATM); in Regno Unito e in Irlanda si chiama “Cash Machine” e nei Paesi di lingua germanica “Geldautomat”. Tutte le definizioni sono traducibili in italiano con “sportello automatico”.
Storia
La prima carta di debito fu ideata in Inghilterra, dalla società “De La Rue” e il suo sistema di prelievo di contante fu installato a Enfield Town, la zona a nord di Londra, il 27 giugno 1967, ad opera della Barclays Bank.
In Italia è comparso nel 1976: la prima banca ad installarlo fu la Cassa di Risparmio di Ferrara.
Il merito dell’invenzione del bancomat, però, è oggetto di controversia tra tre depositari del suo brevetto: John Sheperd-Barron (nel 2005 nominato “Obe”, Officer of the Order of the British Empire), Luther George Simjian (registrò il brevetto a New York nel 1930) e Don Wetzel (che lo registrò nel 1973).
L’invenzione, invece, del PIN (Personal Identification Number) come sistema di sicurezza della carta si deve all’ingegnere inglese James Goodfellow, nel 1965.
Il primo circuito nazionale che ha diffuso in Italia le carte di debito è stato gestito dalla Convenzione per la Gestione
del marchio Bancomat (Co.Ge.Ban.), alla quale si deve anche il nome “Bancomat”. Per intenderci, altri circuiti di debito in Italia sono il circuito Maestro (gestito dalla MasterCard) e quello V-Pay (gestito dalla Visa).
Funzionamento della carta di debito
Abbiamo scritto che la funzione principale della carta di debito obancomat è quella di prelevare contante dai distributori automaticiATM abilitati al circuito al quale appartiene la carta.
Ma non solo quella: è possibile utilizzare la carta di debito anche per il pagamento di prodotti e servizi (nei negozi che sono abilitati), allo stesso modo di una carta di credito.
Il suo funzionamento è collegato alla banda magnetica e almicrochip che gli sportelli automatici e i Pos sono in grado di decodificare; la carta viene poi attivata mediante la digitazione di un codice di sicurezza, il Pin: se i dati ricavati dalla lettura della banda magnetica e dal microchip corrispondono a quelli del Pin, allora l’operazione andrà a buon fine; se invece si dovesse inserire il Pinsbagliato per tre volte consecutive, allora per motivi di sicurezza il servizio viene sospeso (nel caso di prelievo di contante presso uno sportello, la carta viene trattenuta dall’istituto).
A questo proposito, ricordo che
– il marchio “Bancomat” contrassegna la funzione di prelievo contante presso gli sportelli automatici;
– il marchio “PagoBancomat” contrassegna l’offerta del servizio di pagamento mediante
bancomat da parte dei punti vendita che lo espongono: sta a significare, quindi, che quel punto vendita è dotato del lettore Pos(Point Of Sale).
Ricollegando con quanto si è scritto prima a proposito del “debito”: il titolare della carta di debito può utilizzarla come strumento di pagamento e, contestualmente all’acquisto, l’importo della somma spesa gli verrà addebitato sul conto corrente.
Vantaggi e caratteristiche della carta di debito
L’uso della carta di debito o bancomat ha diversi vantaggi: primo tra tutti, direi la possibilità di prelevare contante presso gli sportelli ATM in qualsiasi ora del giorno e della notte; poi anche quella di potere effettuare l’operazione in località diverse dalla sede della banca presso la quale si intrattiene il conto corrente.
Grazie, poi, all’abbinamento (il termine tecnico è “co-badging”) ai circuiti internazionali (come quelli citati sopra: MasterCard e Visa), la maggior parte dei bancomat italiani sono abilitati anche per l’uso internazionale.
Ecco, in sintesi, oltre i due citati sopra, i vantaggi e le principali funzioni dellacarta di debito:
– presso gli sportelli automatici ATM, oltre al prelievo di contante, è possibile effettuare alcune semplici operazioni, quali la visione o la stampa degli ultimi movimenti sul conto corrente, il saldo, il pagamento di alcune ricariche telefoniche;
– presso alcuni sportelli, è possibile anche effettuare il pagamento delle bollette o dei bonifici;
– è possibile il pagamento di prodotti o servizi presso gli esercizi commerciali convenzionati e alle Poste (Pagobancomat);
– il pagamento del carburante e dei pedaggi autostradali;
– i limiti di prelievo di contante tramite la carta di debito e di utilizzo del pagobancomat, in genere variano da banca a banca (e a volte da cliente a cliente) e vanno da Euro 500,00 a Euro 2.000,00 mensili,
– è previsto il pagamento di un canone annuo per i possessori delbancomat, solitamente incorporato tra le spese di tenuta del conto corrente;
– presso gli sportelli automatici che non appartengono al circuito della banca emittente o per prelievi di valuta all’estero sono previste delle spese di commissione, anche queste soggettive;
– come per le carte di credito, esiste la possibilità di “bloccare” lacarta di debito in caso di furto o smarrimento telefonando ad un numero verde che viene sempre messo a disposizione.
Le carte di debito prepagate
Come abbiamo visto, la carta di debito prevede l’addebito delle cifre spese sul conto corrente del titolare. Ma esiste anche un’altra possibilità: che la carta bancomat sia collegata ad un credito precaricato.
Si tratta di quelle che comunemente vengono chiamate “carte di credito prepagate”, ma il cui termine corretto, a rigore, dovrebbe essere appunto “carte di debito prepagate”, poiché fanno riferimento ad una somma di denaro preventivamente messa a disposizione dallo stesso titolare della carta, che “accrediterà” le somme dovute ai vari gestori, rivenditori o commercianti presso i quali effettuerà le spese. Sono carte “a scalare d’importo”.
Come potete leggere approfondendo l’argomento nell’apposita guida (anche noi, come comunemente viene fatto,
usiamo il termine “improprio” di “carta di credito prepagata”), esistono carte prepagate “ricaricabili” e “usa e getta” e offrono il particolare vantaggio di potere essere utilizzate per gli acquisti su internet, poiché l’eventuale sottrazione del codice mette a rischio esclusivamente l’importo per il quale sono state caricate