Spesso si dice che al giorno d’oggi, per poter fare successo nel settore lavorativo, sia molto importante essere originali, avere spirito d’iniziativa, forza di volontà ed anche una certa quantità di spirito di sacrificio, perché non può assolutamente valere soprattutto in questo momento la teoria del “tutto e subito”: i successi di grandi personaggi che hanno cambiato la storia nei vari settori lavorativi non sono quasi mai stati dei successi immediati ma sicuramente un percorso in continua evoluzione, in cui il sacrificio, i cambiamenti e le problematiche hanno spesso fatto da padroni.
Se vogliamo aprire un’attività, pertanto, fosse anche l’attività più antica del mondo o più conosciuta – il panettiere, il negozio di fiori, il negozio d’abbigliamento e scarpe – dobbiamo comunicare al potenziale cliente che la nostra attività ha quel qualcosa in più che manca alle altre o in cui le altre peccano: professionalità, molteplicità dei servizi offerti, risparmio, qualità, tutta una serie di fattori che se presi da soli, si possono trovare in diverse aziende, ma che tutti insieme fanno la differenza.
Un’idea forse ancora in un certo senso originale o su cui è possibile lavorare per renderla unica nel settore, è quella relativa all’agenzia investigativa, un luogo fisico entro il quale svolgere un’attività di investigazione per conto di un committente portato a “controllare” una o più persone dai più svariati motivi.
L’agenzia investigativa è, pertanto, un’attività che prevede due momenti di svolgimento del lavoro: da un lato, lo svolgimento del lavoro prettamente legato all’amministrazione, alla documentazione ed alle pratiche burocratiche – fanno parte di questo settore in particolare la registrazione dei clienti ed eventuali annotazioni ad essa collegati, l’evoluzione del lavoro, ecc. – e dall’altro, invece, il lavoro “sul campo” che prevede la presenza di un investigatore privato realmente qualificato e che abbia le competenze tali da permettere di “spiare” senza esser notati.
Se il primo tipo di lavoro può essere svolto con maggiore semplicità anche da una semplice segretaria, il secondo ruolo è molto più complesso e richiede sicuramente oltre ad una buona preparazione nel settore anche una reale predisposizione della persona a svolgere questo ruolo: si tratta, in effetti, di un lavoro che viene svolto prevalentemente all’esterno dell’ufficio stesso, e che si divide tra pedinamenti, appostamenti, ed attese. Questo rende il lavoro dell’investigatore privato interessante e coinvolgente da un lato, ma a tratti noioso, perché spesso per cogliere una situazione interessante dal punto di vista investigativo occorrono molte ore di appostamenti o addirittura mesi.
L’agenzia investigativa svolge, in sé, due tipi di servizi: il primo è commissionato direttamente da aziende ed attività – è quindi un servizio più “commerciale” – che chiedono aiuto all’investigatore privato per svariati motivi, tra cui il controllo dell’assenteismo o della lealtà e trasparenza dei soci, ma anche per screditare eventuali imprese che fanno concorrenza sleale, o per esempio per verificare eventi di spionaggio industriale, violazione o contraffazione di marchi; il secondo tipo di servizio, decisamente più privato, è invece offerto a tutti quei “privati” che vogliono accertare eventuali tradimenti o infedeltà coniugali, ma anche per la ricerca di persone scomparse, per il controllo dei minori, per prevenire intercettazioni ambientali, telefoniche o informatiche.
Resta a questo punto da chiarire come aprire un’agenzia investigativa: quali sono i passi principali per dare corpo ad una attività di questo tipo?
Prima di tutto, partiamo dai requisiti, in quanto per aprire un’agenzia di investigazioni occorre:
-laurea almeno triennale (Giurisprudenza, Psicologia ad indirizzo forense, Sociologia, Scienze Politiche, Scienze dell’investigazione, Economia ovvero corsi equiparati);
-triennio di pratica continua presso un investigatore privato autorizzato da almeno 5 anni;
-partecipazione a corsi di perfezionamento teorico-pratici in materia di investigazioni private ad indirizzo civile organizzati da Università o centri di formazione professionali riconosciuti dalle Regioni;
– Essere incensurato;
– Proporre e predisporre locali del tutto idonei al tipo di attività proposta, e che l’attività stessa non sia già presente sulla stessa zona.
Per quanto riguarda il primo criterio, è necessario possedere un titolo di studi specifico, ma al fine di non svolgere un lavoro per il quale non si è in possesso dei giusti strumenti, è importante possedere una buona esperienza acquisita anche attraverso dei corsi particolari, o formazioni universitarie mirate a far acquisire competenza nel settore.
Inoltre, va da sé che per diventare investigatore privato sia necessario possedere i requisiti morali ma anche una buona cultura generale, discrezione, curiosità, puntualità, intuito, buona dialettica, e memoria fotografica.
L’ultimo requisito, invece, lascia anche immaginare che l’investimento iniziale per avviare questo genere di attività sia direttamente proporzionale ai servizi che si vogliono offrire ai propri clienti.
Dal punto di vista burocratico, per avviare un’agenzia investigativa è importante chiedere ed ottenere l’autorizzazione del prefetto, iscriversi alla camera di commercio e versare le tasse di concessione governativa per esercitare l’attività investigativa.