Le nuove tendenze premiano coloro che sono capaci di crearsi il lavoro, con impegno, spirito di indipendenza e creatività. Sono i cosiddetti wwworkers, ossia migliaia di lavoratori che puntano sul web per provare a fare soldi. Lavoratori della Rete: sarebbe questa la fotografia di un’Italia che vuole lavorare e che se non lo può fare da ufficio lo fa da casa e dal proprio pc. Microimprenditori di se stessi, che con una banale partita Iva hanno dato vita a piccole imprese piene di idee e potenzialità.
Certo bisogna esser cauti e oculati. Lo stipendio può esser niente male per un wwworker, stimato tra i 1500 ai 3000 euro al mese. Assolutamente vantaggioso se si calcola anche il tempo libero che si può disporre rispetto ai ranghi da dipendente. Ovviamente è essenziale che quello che si fa sia più una passione che un lavoro per vivere. Lavorare meno? No, lavorare meglio. Ecco qualche esempio.
Ragazzi e ragazze che pubblicano su internet annunci di dog-sitter con disponibilità h 24 per portare i cani in giro nei parchi di Milano. Sempre grazie ad internet c’è chi produce e distribuisce shopper ecologici importati dalla Cina e rivenduti in Italia grazie alla rete.
Internet per portare al grande pubblico prodotti tipici, piccoli marchi, imprese familiari e contadine che altrimenti non avrebbero mai visibilità. Family business, questa la parola d’ordine di chi vuole puntare sul lavoro autonomo: esser mamma ed imprenditrice si può, vista la comodità di lavorare da casa.
I risultati di questa microimprenditoria fantasiosa ed efficace dimostrano quanto l’occupazione stia prendendo una nuova piega.