In questo articolo vediamo quali sono i costi per l’apertura e la gestione di una SAS, Società in Accomandita Semplice.
Anche in questo periodo di forte crisi che il nostro paese sta attraversando assieme a tutta l’Europa, si stanno verificando molte aperture di partita IVA, che talvolta si traducono in una costituzione di società.
Le società si dividono in due grandi famiglie: società di persone e società di capitali.
Le prime, quelle di persone, sono le più semplici da gestire anche economicamente e si dividono a loro volta in SS, SAS e SNC, rispettivamente società semplice, in accomandita semplice e società a nome collettivo.
Le società di capitali, burocraticamente e economicamente più complesse possono essere SRL, SPA e SAPA, ovvero società a responsabilità limitata, società per azioni e società in accomandita per azioni, che è un mix tra quella in accomandita semplice e quella per azioni.
Tra SAS e SNC la differenza più importante sta nella responsabilità dei soci, e anche nelle loro mansioni.
Nelle SNC tutti i soci prendono parte alla vita dell’azienda e ne rispondono in prima persona, illimitatamente anche con il patrimonio personale. Quindi se l’azienda è in perdita, tutti i soci devono pagare, anche vendendo la casa di famiglia, per esempio.
Se un socio acquista un immobile a nome della società ma non ha liquidi per pagarlo, tutti gli altri soci ne devono rispondere in base alla percentuale di quota societaria, ma anche ad esaurimento del debito stesso. Ovvero, se il socio con il 90% delle quote è nullatenente, dovrà pagare tutto il socio al 10%.
Se i soci non sono tutti interessati a far parte attivamente della vita dell’azienda, ma alcuni di loro vogliono solo ricavarne gli eventuali utili, bisogna per forza di cose costituire una SAS, ci saranno i soci accomandanti, che parteciperanno agli utili quando ci sono e ai debiti solo ed esclusivamente per la loro quota, e gli accomandatari che invece svolgono attivamente il lavoro in azienda.
Veniamo ora ai costi per aprire una SAS, chiaramente dipende dal notaio e dalle varie consulenze, ma indicativamente un notaio dovrebbe oggi come oggi costare circa 1500 euro, a cui va aggiunta la ritenuta del 20%. Un commercialista per una prestazione di consulenza dovrebbe chiedere circa 350 euro.
I soci si devono iscrivere all’INPS spendendo 3000 uero l’anno; la contabilità in genere fa spendere tra i 1200 e i 1600 euro, da aggiungere il costo di un conto bancario, 100€ circa l’anno, e di un fido bancario, necessario per un’impresa.
Chiaramente ci saranno altre spese che dipendono totalmente dalla gestione dell’impresa stessa.