Aprire una palestra si è dimostrato uno degli investimenti più interessanti visto che le persone sono sempre disponibili a investire su se stesse e sul proprio corpo, esigenza che spesso viene espressa per motivi di salute in considerazione della vita sedentaria cui ci relegano i moderni ritmi di lavoro.
Vediamo dunque di analizzare quali sono gli adempimenti necessari per aprire una palestra in modo da poter indirizzare nella scelta coloro che volessero intraprendere questa attività.
Per palestra si intende un luogo attrezzato dove si pratica sport nella forma individuale o anche di squadra. Per i locali la legge non prevede disposizioni particolari, è sufficiente dispongano di normale licenza di agibilità e rispondano ai requisiti di prevenzione incendi. Qualora nella palestra sia prevista la presenza di più di cento persone, i locali dovranno anche ottenere il nulla osta tecnico sanitario.
Risulta essere necessario invece che il titolare sia in possesso di alcuni requisiti, in proprio o acquisiti dotandosi di personale specializzato.
In proprio dovrà rispettare gli articoli 11 e 92 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza che dicono che non deve aver riportato pene restrittive della libertà personale o condanne penali superiori a tre anni, non essere sottoposto a misure di sicurezza personale o a sorveglianza speciale, non aver riportato condanne per reati contro il buon costume o la moralità pubblica, per giochi d’azzardo o contro la sanità pubblica o ancora per delitti commessi in stato di ubriachezza. Non deve neppure aver subito contravvenzioni concernenti la prevenzione dell’alcolismo o infranto la legge sul lotto o effettuato abuso di sostanze stupefacenti.
In proprio, o dotandosi di personale specializzato, dovrà nominare un direttore tecnico che possieda laurea in scienze motorie e qualificazione tecnica acquisita presso le Federazioni Nazionali affiliate al CONI;
In proprio, o dotandosi di personale specializzato, dovrà servirsi di istruttori abilitati secondo le singole leggi regionali che regolamentano questo genere di attività.
Non vi sono particolari limitazioni, invece, quanto alla veste giuridica che l’azienda può assumere, che può andare dalla ditta individuale alla società di capitali, e può anche fare richiesta di qualificazione come impresa artigiana.
Vanno invece rispettare le eventuali norme regionali che ogni regione può aver predisposto in materia, caso nel quale è bene rivolgersi agli uffici della regione per richiedere informazioni specifiche e una copia della normativa regional.
A livello municipale, invece, per aprire una palestra si dovrà avanzare istanza di autorizzazione per l’apertura di un impianto per l’esercizio di attività motoria ricreativa alla quale dovremo allegare una serie di documenti: planimetria dei locali, dichiarazione di conformità degli impianti tecnologici, relazione che attesti la conformità dei locali stessi alla normativa nazionale e regionale; valutazione di impatto acustico e certificazione di idoneità statica, parere dell’autorità sanitaria se richiesto come sopra indicato, certificato di prevenzione incendi, dichiarazione di accettazione dell’incarico da parte del direttore tecnico e del responsabile medico, elenco delle attività svolte e copia di polizza assicurativa di responsabilità civile e professionale.
A questo si aggiunge la richiesta di partita iva, la dichiarazione di inizio attività da inviare all’Agenzia delle Entrate, l’iscrizione al Registro delle Imprese, presso l’INPS, l’INAIL o l’ENPALS.
Aprire una palestra rappresenta quindi una soluzione interessante.