In questo articolo spieghiamo come funziona la tassazione dividendi. Iniziamo con il dire che i dividendi sono gli utili derivanti da partecipazione. Essi comprendono sia gli utili ordinari che quelli derivanti da operazioni straordinarie come l’esclusione da socio, la liquidazione della società, il recesso del socio e la riduzione del capitale esuberante.
Come prima cosa chiariamo che la tassazione dei dividendi varia in base a chi percepisce il dividendo, se è un imprenditore, sia questo persona fisica o società, oppure se non è un imprenditore. In entrambi i casi la tassazione avviene quando effettivamente si ricevono i dividenti, e non quando vengono deliberati dalle società cui si partecipa.
Vediamo dunque come funziona la tassazione dei dividenti in capo al socio non imprenditore. In questo caso questi vengono tassati nella dichiarazione dei redditi al 49.72% nel caso di partecipazioni qualificate e al 20% nel caso di partecipazione non qualificata. In verità però il pagamento della tassazione degli utili da partecipazione non qualificata li paga la società erogante, in acconto, salvo che non le si comunichi che si tratta di una partecipazione qualificata, che viene erogata al lordo della tassazione.
La partecipazione si considera rilevante se superiore al 2% dei diritti di voto in assemblea o al 5% del capitale sociale se i titoli sono quotati in borsa, superiore al 20% dei diritti di voto in assemblea o al 25% del capitale sociale per le società non quotate.
I dividenti così percepiti vanno dunque riportati nella dichiarazione dei redditi, modello Unico PF, nella sezione I-A del quadro RL.
Nel caso la partecipazione sia detenuta come attività di impresa, quindi nel caso di socio imprenditore, abbiamo due casi, a seconda che il socio sia una società di capitali o meno. Se è una società di capitali si tassa unicamente il 5% del dividendo alla normale imposta che scontano le società di capitali. Se invece è una società di persone o una ditta individuale i dividenti percepiti sono tassati al 40% se maturati prima del 31.12.2007 e al 49.72% se maturati dopo.
In tutti i casi se i dividendi derivano da società aventi sede in Stati o territori a fiscalità privilegiata gli utili percepiti vengono tassati al 100%.
Nel caso di socio imprenditore, dunque, non è importante la natura della partecipazione, sia essa qualificata o meno mentre rimane inalterato il principio di cassa, ovvero il fatto che i dividendi percepiti da società partecipate vengono assoggettati a tassazione nel momento in cui materialmente vengono incassati e non all’atto della delibera di distribuzione degli stessi, anche se in termini contabili vanno effettuate le relative registrazioni di imposte differite e del credito da percepire dalla controllata alla voce Proventi da partecipazioni, con separata indicazione di quelli relativi a imprese controllate e collegate.
Queste sono le regole relative alla tassazione dei dividendi che bisogna conoscere.