In questa guida vediamo quanto costa chiudere un conto corrente.
Chiudere un conto corrente è una possibilità garantita ai clienti di ogni banca, e come previsto dal Decreto Bersani, dovrebbe essere un’operazione gratuita. Dovrebbe, ma in realtà le cose non stanno proprio così. Infatti, come sempre, i clienti si trovano davanti a spese inaspettate, che le banche fanno pagare abitualmente a chi vuole chiudere il suo conto.
Per prima cosa, per chiudere il nostro conto corrente dobbiamo presentarci in banca e prendere contatti con chi di dovere, per poi restituire le carte di credito tagliate in due e gli assegni che ci sono avanzati. In base al contratto che avete stipulato con la banca, saprete bene che regolarmente pagate una certa somma alla banca per le spese di gestione del conto, ogni mese o ogni tre mesi. Questi costi vengono addebitati come indennizzo per l’utilizzo del bancomat, l’invio di comunicazioni e tutti gli altri servizi che la banca ci offre. Ebbene, quando noi ci troviamo nella situazione di volere chiudere il conto, la banca ci farà pagare per prima cosa il saldo di queste spese per l’ultimo trimestre.
Non solo, ma ci verrà anche fatta pagare la spesa di cui si è caricata la banca per inviarci gli estratti conto che ci arrivano a casa. In questa spesa sarà incluso il costo della carta, dell’inchiostro e l’ammortamento della stampante, e la spesa per farla recapitare al nostro indirizzo.
Quindi le spese che noi dobbiamo affrontare nel chiudere il nostro conto sono fondamentalmente quelle del bollo trimestrale e il rimborso delle spese alla banca, non costi diretti per la chiusura. In ogni caso, la spesa non supera quasi mai i dieci euro, se vi viene chiesto di più molto probabilmente la banca sta cercando di abbindolarvi addebitandovi spese inesistenti. Dunque, per essere sicuri di non farvi raggirare, chiedete espressamente di sapere a quanto ammontano le spese per il bollo e per l’indennizzo degli estratti conto.