La value investing è una strategia che comporta una selezione di buone opportunità d’investimento sottovalutate, in secondo luogo il value investing ottiene un ritorno assoluto di guadagno e non relativo, infine il value investing è una strategia d’investimento di avversione al rischio, si pone attenzione ad entrambe le possibilità, sia nella direzione in cui l’investimento vada dalla parte sbagliata oppure dalla parte giusta.
Ci sono tipologie di investitori, alcuni per esempio puntalo a sovraperformare il mercato altri invece sono indifferenti se i risultati ottenuti sono un’utile o una perdita, altre strategie puntano a imitare ciò che gli altri fanno e tentano di indovinare ciò che gli altri faranno. Gli investitori value investing sono orientati alle prestazioni in termini assoluto. Sono interessati al raggiungimento dei lori obbiettivi, non si confrontano con il mercato e con gli altri investitori. I buoni risultati si raggiungono con l’acquisto di titolo sottovalutati e con la vendita di aziende che diventano pienamente valutate. Le prestazioni sono orientate al medio lungo termine, un buon investitore di valore è disposto ad attendere, anche con un minor rendimento, consapevole però che alla fine sarà ripagato. Questi investitori preferiscano aziende che richiedono più tempo per raggiungere un buon fine ma quindi portare a un minor rischio di perdita.
Non dobbiamo investire per forza
La differenza tra un buon investitore e un normale investitore è che quest’ultimo deve avere tutto il suo patrimonio investito in strumenti finanziari, perché non investire li farebbe restare indietro in un mercato in crescita. Questo perché il loro obbiettivo è battere il mercato, se il denaro non viene investito in strumenti precisi deve essere investito in un indice legato al mercato. Un buon investitore invece è disposto a detenere liquidità se non ci sono buone possibilità d’investimento. Denaro liquido fornisce a volte un buon rendimento nominale, alcune volte maggiore del tasso d’inflazione, è flessibile e quindi non comporta nessun costo di disinvestimento e quindi può essere più velocemente reinvestito con costi di transazione minimi. Il denaro contante rispetto ad investire in una alternativa mediocre, non comporta nessun costo opportunità perché non cade di valore durante i ribassi di mercato.
Maggiore è il rischio, maggiore è il rendimento?
Nelle maggiori business school insegnano che il rischio e il ritorno di rendimento sono sempre correlati positivamente, maggiore è il rischio e maggiore è il rendimento ma non è sempre così. Il rischio non si associa sempre alla volatilità ma esiste anche il rischio di acquistare ad un prezzo troppo elevato. La correlazione rischio-rendimento avviene solo in un mercato efficiente, ma come abbiamo sempre detto il mercato non è sempre efficiente, cioè quando tutte le informazioni non sono disponibili, quando un business è troppo complicato da analizzare o quando investitori comprano o vendono per motivi non razionali. Nel mercato ci sono investimenti molto rischiosi ma con rendimenti bassi. Per il mercato è difficile correggere una condizione di titolo sopravvalutato perché a causa della speculazioni investitori acquistano a prezzi elevati. Inoltre ci sono investitori che basano il loro business nel vendere a prezzi elevati, nessuno è obbligato a vendere a prezzi equi
Rischio e rendimento
Rischio e rendimento devano essere valutati in modo indipendente per ogni investimento, un maggior rischio non garantisce un maggior ritorno. Al contrario il rischio distrugge il ritorno, provocano perdite. E’ solo evitando investimenti d altro rischio, i prezzi si riducano e quindi un rendimento aggiuntivo può essere guadagnato e quindi compensa il maggior rischio sostenuto. Di per se il rischio non crea rendimento aggiuntivo, solo il prezzo ci può riuscire.