In questo articolo spieghiamo come leggere la busta paga, molti lavoratori infatti soprattutto tra quelli al primo impiego non sanno quali informazioni prendere per buone dal proprio stipendio per cui andremo a spiegare le varie sezioni che compongono la busta paga per una lettura più chiara del quadro generale contenuto in essa.
Come leggere la busta paga? quello che molti intendono per busta paga è il prospetto riassuntivo che analizza l’attività lavorativa svolta durante un certo periodo dal lavoratore, nel linguaggio tecnico per busta paga viene inteso solo l’assegno contenuto nella busta che il lavoratore riceve mensilmente e nulla più, senza contare quindi il riassunto allegato a questo.
Detto questo la legge italiana regola in modo chiaro i contenuti minimi da introdurre nella busta paga, in essa dovranno essere contenuti i dati relativi all’azienda, denominazione e sede, i dati anagrafici del lavoratore, nome, cognome e num. di matricola, e infine il periodo al quale la retribuzione allegata si riferisce, solitamente trenta giorni per lavori con pagamento mensile.
Quali sono gli elementi che compongono la busta paga? le voci che completano il riassunto in busta paga vengono definite essenziali o di cedolino, tra queste troviamo
-Stipendio mensile/Paga oraria. valore che rappresenta il pagamento concordato tra le parti, il quale varia a seconda della tipologia di lavoro svolto, rispettivamente impiegato o operaio.
-Indennità di contingenza mensile/Quota oraria dell’indennità di contingenza – sempre divisa per tipologia tra impiegati e operai.
-Elementi di retribuzione extra – cottimo, indennità particolari, premio di produzione
-Altre voci – comprendono retribuzioni per straordinari, tredicesima, ferie retribuite
-Totale voci – rappresenta la retribuzione lorda derivata dalla somma dei precedenti punti elencati nessuno escluso.
-Contributi a carico del lavoratore – calcolati in base alle aliquote in vigore al momento della compilazione del cedolino di retribuzione.
-Importo al netto – è facile capire che in questo caso abbiamo il valore netto dello stipendio senza le detrazioni elencate nel punto precedente.
-Somme pagate per conto di Istituti previdenziali ed assicurativi differenti da INPS ma soggette a imposta sul reddito IRPEF.
-Imponibile IRPEF – valore totale dei contributi versati derivati dalla somma dei 2 punti precedenti.
-Totale IRPEF – somma delle imposte IRPEF a cui lo stipendio del lavoratore è soggetto.
-Competenze nette – somma che spetta al dipendente derivata dalla differenza tra i 2 punti precedenti nell’elenco.
-Voci in aumento o in detrazione non soggette a contributi e a imposta – valore che comprende variabili come assegni familiari, arrotondamenti, prestiti, rimborso dei prestiti.